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Quartiere Basmetto, la polizia locale ha sgomberato la CCM

Dopo 6 anni di lotte il comitato del Basmetto ha vinto: ieri mattina la polizia locale ha sgomberato la CCM di via Chiesa Rossa, sequestrando l’area

Ci sono voluti quasi 6 anni perché il comitato del quartiere Basmetto riuscisse a vedere riconosciute le proprie ragioni: ieri mattina un’operazione della polizia locale ha sgomberato l’azienda CCM di via della Chiesa rossa sequestrando l’intera area. La prima sentenza, che dava ragione alle lamentele dei residenti, è datata 11/7/2007.

Il Comune di Milano ha dichiarato nel 2008 l’azienda abusiva per carenza di titolo amministrativo imputandole anche una violazione del regolamento di igiene. L’azienda, nonostante il ricorso proposto e poi respinto dal TAR, aveva continuato a lavorare indisturbata anche dopo la segnalazione in Procura dell’inottemperanza all’ordinanza comunale che imponeva l’immediata cessazione dell’attività. Non perdendosi d’animo, i membri del comitato hanno comunque continuato ad utilizzare tutti i mezzi a disposizione per far riconoscere i propri diritti assistendo più volte ad una tragicommedia che sembrava non aver fine.

Abbiamo contattato uno dei rappresentanti del comitato per avere la loro opinione sull’accaduto.

D. Sembra che alla fine le vostre ragioni siano state riconosciute, dopo 3 anni dalla nascita del comitato.

R. A quanto pare è così ma ancora non sappiamo bene che cosa sia successo, l’unica cosa che possiamo constatare è che da ieri l’attività della CCM.

D. Come si è svolta l’operazione delle forze dell’ordine di ieri mattina?
R. Intorno alle 6 e 30 siamo stati svegliati da insoliti lampeggianti blu, completamente diversi da quelli gialli dei mezzi pesanti, a cui eravamo abituati. Abbiamo visto un grande numero di auto della polizia locale e forse anche di altri corpi di polizia, davanti all’azienda. Gli agenti hanno iniziato a fare dei controlli e a sgomberare le persone che in quel momento si trovavano all’interno dell’area aziendale.

D. Ci sono stati atti di violenza? Come ha reagito la proprietà?

R. Tutto si è svolto con calma, non credo che i proprietari fossero presenti, anche perché non mi risulta che fossero a Milano, forse a Roma per le feste.

D. L’area è stata sequestrata?

R. Esattamente. Sono stati apposti i sigilli all’ingresso dell’azienda e da ieri mattina staziona costantemente una pattuglia di polizia locale.

D. Per quale motivo è stato chiesto il sequestro dell’azienda?

R. Ancora non è chiaro, abbiamo già contattato i nostri legali per avere delucidazioni, anche perché ci sono ancora alcune cause aperte.

D. Ma da chi è stato ordinato lo sgombero?

R. Lo sgombero è stato ordinato da un pubblico ministero ma, ripeto, non sappiamo ancora per quale motivo, se per la vecchia ordinanza mai eseguita o per altri motivi ancora non chiari.

D. Ci sono stati commenti dal mondo politico?
R. Alcuni giornali hanno pubblicato le dichiarazioni del vicesindaco, che si è autocelebrato dicendo di aver disposto i controlli all’azienda già dal 2006. In realtà dopo le nostre prime segnalazioni il comune ci rispose che quella era un’area di parcheggio e non un’azienda e che i controlli fatti non avevano riportato nulla. Anche dopo la sentenza che dimostrava la mancanza del nulla osta (oggi DIAP) e quindi il titolo amministrativo e le connesse autorizzazioni all’esercizio, il comune non si è mai esposto più di tanto per evitare di compromettersi nel caso in cui venisse data un’improbabile ragione all’azienda, chiaramente incompatibile con il quartiere residenziale in cui era inserita.

Il consigliere Luca Gandolfi (Italia dei Valori), neoeletto alla provincia, ma da anni in consiglio di zona 5,  dichiara infine che: "lo sgombero della CCM è la naturale conseguenza del fatto che l’azienda abbia continuato la sua attività nonostante la sentenza del 2007. Come consigliere provinciale ho riportato l'attenzione sulla vicenda con due interrogazioni, anche in seguito a quanto emerso dalla stampa locale. Nelle prossime settimane, come ho richiesto in consiglio, si dovrebbe riunire una commissione per approfondire la tematica (la data non è ancora nota) e valutare, viste le ultime vicende, se sarà ancora possibile perseguire quella che sembrava essere una possibile soluzione, cioè spostare in un altro luogo questa attività. Soluzione che da un lato farebbe felici gli abitanti del quartiere e dall'altro garantirebbe un futuro, altrimenti incerto, ai lavoratori della CCM. Spero sia ancora possibile lavorare in questa direzione."

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