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Coronavirus

Il paziente 1 Mattia è sveglio. Le sue prime parole: "Mi trovo a Lodi?"

Lunedì 9 marzo il 38enne di Castiglione aveva iniziato a respirare autonomamente

Una bellissima notizia in questo scenario per nulla rassicurante. Mattia, il paziente 1 dell'emergenza sanitaria in corso, è sveglio. Lunedì 9 marzo era uscito dalla terapia intensiva iniziando a respirare autonomamente. Oggi le sue prime parole da quel terribile 20 febbraio in cui fu ricoverato a Codogno in condizioni gravissime: "Sono a Lodi?. 

La grave infezione del 38enne di Castiglione - manager della Unilever, sportivo, volontario del pronto soccorso e in attesa di una figlia - ha segnato l'inizio di un incubo in cui ormai è piombato l'intero Paese e nel quale la Lombardia ha i bollettini più allarmanti: all'11 marzo sono stati superati i 7mila contagi e i decessi sono 619.

Mattia era stato trasferito nelle scorse settimane al San Matteo di Pavia intubato e non cosciente in una situazione disperata. Un team di medici lo ha curando con un cocktail sperimentale di farmaci. Che evidentemente ha funzionato. Lo scorso lunedì era passato dalla terapia intensiva a quella sub intensiva, perché ormai riusciva a respirare autonomamente. Nel frattempo la moglie, incinta di 8 mesi, era tornata a casa da qualche giorno dopo essere stata ricoverata al Sacco.

Mattia era stato male nella settimana del 14 febbraio. Con febbre alta e tosse, aveva rifiutato un ricovero ed era stato mandato a casa. Ritornato in ospedale a Codogno, grazie all'intuizione di una dottoressa anestesista, gli era stato fatto il tampone per il Covid-19: che era risultato positivo. Si pensava che potesse aver contratto il virus da un amico tornato il 21 gennaio dalla Cina - il presunto paziente 0 - ma gli esami avevano escluso questa possibilità. 

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