A Palazzo Reale in mostra le macchine di Leonardo Da Vinci
La mostra 'Leonardo. La macchina dell'immaginazione' espone a Palazzo Reale dal 19 aprile al 14 luglio, nell'ambito del palinsesto 'Milano e Leonardo 500', organizzato in occasione del cinquecentenario dalla morte del Genio.
Il percorso espositivo
Per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, promuovono un’esposizione multimediale affidata a Studio Azzurro che integrando linguaggi e competenze diverse – dal video all’animazione grafica ai sistemi interattivi – ha intrapreso un percorso progettuale complesso, affiancato dalla competenza scientifica dello storico dell’arte Edoardo Villata.
(Una delle opere in mostra)
Il percorso espositivo
Il percorso è scandito da sette videoinstallazioni, di cui cinque interattive, che coinvolgono lo spettatore in un racconto di immagini e suoni che, a partire dal multiforme lascito di Leonardo, e “parlano” tanto del suo, quanto del nostro tempo.
Le grandi macchine scenografiche, la cui struttura è liberamente ispirata a disegni leonardeschi, corrispondono ad altrettante sezioni: Le Osservazioni sulla natura; La città; Il paesaggio; Le Macchine di pace; Le Macchine di guerra; Il Tavolo anatomico; La pittura.
Studio Azzurro ha pensato a uno spazio che immerga i visitatori nel mondo dell’immaginazione di Leonardo. Un mondo di macchine talvolta trasparenti come i suoi orizzonti, talvolta opache come la carta dei fogli di appunti. In quattro sezioni il visitatore può scegliere alcune parole-chiave tratte dal lessico vinciano, che, una volta pronunciate, danno vita alle narrazioni video, in cui i disegni di Leonardo sono affiancati, percorsi o rivisitati da filmati talora iperrealistici, talora quasi astratti.
"Il visitatore si troverà quindi a contatto con alcuni esempi delle idee e degli studi di Leonardo: la veduta a volo di uccello, le macchine, sia a uso civile, sia a uso militare, le mappe, gli studi sull’anatomia dei cavalli e dei volatili; ma anche a terrificanti immagini di diluvio, a volti trasfigurati dall’ira, a malinconici pensatori, a tenere e divertite immagini di cani, di gatti o di granchi. Il tutto sempre commentato da suoni, che talvolta accennano a diventare un abbozzo di frase musicale, e da citazioni tratte dai manoscritti leonardeschi", scrive il professor Villata.