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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Alex sta bene, trapianto riuscito per il piccolo che aveva cercato un donatore a Milano

A Milano una delle prime ricerche di donatori compatibili. E la città aveva risposto presente

Trapianto riuscito. E prima giornata fuori dall'ospedale. Sta bene, finalmente, Alessandro Maria Montresor, il piccolo di venti mesi affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica che aveva cercato nei mesi scorsi a Milano un donatore compatibile quando gli restavano "soltanto poche settimane di vita". 

Il bimbo - per cui Milano aveva mostrato tutto il proprio cuore - era stato trasferito a fine novembre al Bambino Gesù di Roma dall'Ospedale Great Ormond Street di Londra e il 20 dicembre era stato sottoposto a trapianto di cellule emopoietiche da genitore. 

Prima c'erano stati tanti, tantissimi appuntamenti a Milano - e in altre città d'Italia - per cercare un donatore con un grado di compatibilità più elevato.

Le cellule del padre, manipolate e infuse nel bambino, a distanza di un mese dal trapianto hanno perfettamente attecchito, ripopolando adeguatamente il sistema emopoietico e immunitario del paziente, ha fatto sapere l'ospedale capitolino. Nell’arco delle 4 settimane successive al trapianto non si sono registrate complicanze, né sul piano infettivo, né sul piano del rigetto, il problema principale per situazioni di questo tipo.

La somministrazione del farmaco salva vita, che teneva sotto controllo la malattia regolando le reazioni del sistema immunitario, è stata sospesa la scorsa settimana e il bambino - l'annuncio dei medici -, in buone e stabili condizioni di salute, ha lasciato l’ospedale,

"Siamo soddisfatti del percorso trapiantologico del bambino, che al momento è stato perfetto" commenta Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica. "Nelle prossime settimane andrà monitorato accuratamente il completamento del processo di ricostituzione immunologica, così come il persistere di un attecchimento completo delle cellule paterne. I rischi ai quali i pazienti di questo tipo possono andare incontro dopo la dimissione sono principalmente legati allo sviluppo di complicanze infettive. Per questa ragione il bambino verrà strettamente controllato con periodiche visite presso il nostro reparto di Dh; doverosamente premessa questa nota di cautela, non possiamo che essere, allo stato attuale, felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa".

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