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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Milano, uomo muore dopo il trapianto di cuore: cinque dottori indagati per "omicidio colposo"

L'inchiesta è della procura di Milano. Il cuore, impiantato a Roma, arrivava dal San Raffaele

La vittima, un sessantenne cardiopatico, era morto esattamente due giorni dopo il trapianto. Gli ospedali coinvolti si erano subito affrettati a chiarire che tutte le procedure erano state rispettate ed eseguite regolarmente, mentre una perizia aveva riconosciuto l'organo come "malato". E ora proprio per quella morte cinque medici rischiano di finire a processo. 

Giovedì, la procura di Milano ha iscritto cinque dottori nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla morte dell'uomo deceduto due giorni dopo un trapianto di cuore avvenuto nel 2016 al San Camillo di Roma. Il cuore impiantato alla vittima era stato "preso" da un quarantottenne morto al San Raffaele di Milano dopo un malore.

Secondo l'accusa, "rafforzata" da una consulenza di parte, la morte del sessantenne sarebbe stata causata da una sbagliata valutazione dell'equipe medica del San Raffaele. In sostanza, stando agli inquirenti, l'organo poi impiantato al paziente non era affatto sano. 

Mercoledì, all'istituto di medicina legale di Padova è iniziato un "accertamento irripetibile" per analizzare il cuore. Il pm titolare dell'inchiesta ha nominato quattro consulenti, che saranno affiancati da altri otto professionisti, nominati dalle parte coinvolte. Proprio per permettere l'esame - come atto dovuto, almeno per ora -, l'accusa ha iscritto i cinque medici nel registro degli indagati. 

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