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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Coronavirus, nuova stretta sulla movida di Milano: niente bevande d'asporto dopo le 19

Lo ha deciso il sindaco di Milano nella giornata di lunedì 25 maggio

Non un passo indietro ma una nuova limitazione. L'obiettivo? Uno solo: evitare gli assembramenti. O almeno provarci. E per questo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha deciso di vietare la vendita di bevande d'asporto dopo le 19. La decisione è stata resa nota nel pomeriggio di lunedì 25 maggio, al termine dell'incontro in corso Monforte con il prefetto Renato Saccone. 

La regola non ha una scadenza ma sarà in vigore da martedì. "Si potrà stare seduti ai tavolini, ma i locali non potranno vendere per l'asporto e il divieto vale anche per i negozietti di prossimità per evitare che uno prenda la birra e la consumi in strada", ha precisato Sala. "Questa limitazione non vieta la possibilità di stare con gli altri ma limitano il rischio, e speriamo che il prossimo risultato sia meglio di questo", ha continuato.

Sala ha poi precisato che le forze dell'ordine si organizzeranno per pattugliare tutte le zone calde della movida di Milano. Il Questore, infatti, coordinerà l'intervento di quattro forze dell'ordine (polizia, carabinieri, finanza e "Ghisa") a cui verrà affidato un particolare luogo della movida. Andranno a rotazione e faranno rispettare le regole. "Mi auguro che non ci sia bisogno di fare nient'altro di restrittivo. Non mi va di avere un atteggiamento da sceriffo e non credo sia sano", ha proseguito il sindaco.

Nessuna limitazione per i parchi e le aree verdi

Il primo cittadino di Milano, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha poi affrontato il discorso dei parchi pubblici. "Sui parchi non credo che quello che abbiamo visto nel weekend rappresenti un rischio tale da doverci far intervenire", ha chiosato Sala.

Una decisione annunciata

Un cambiamento era nell'aria, letteralmente. Nella mattinata di lunedì, durante il suo consueto videomessaggio sui social, Sala aveva dichiarato che "un altro weekend come quello che si è concluso a Milano non è possibile immaginarlo". Il motivo? Diversi assembramenti nelle vie della movida durante il weekend, soprattuto in zona Corso Como.

"Io ricevo centinaia di messaggi, foto di assembramenti nelle vie, nei parchi", aveva detto il sindaco: "Bisogna trovare una formula e qui denuncio tutta la mia frustrazione, e anche quella dei sindaci delle grandi città italiane, perché gli inviti al buon senso, alla responsabilità funzionano anche pochino. Ed è illusorio promettere ai cittadini di riuscire a controllare tutto", aveva proseguito.

Fontana a sindaci e prefetti: "Usate il massimo rigore"

Nella giornata di sabato, dopo le prime immagini che documentavano la movida nel cuore di Milano, il governatore della Regione Attilio Fontana aveva preso parola: "Dopo aver visto nelle ultime ore le foto, i video e le notizie riguardanti assembramenti e movida in diversi comuni lombardi - aveva detto il presidente - mi appello ai Prefetti e ai Sindaci della nostra regione affinché usino, dove serve, il massimo del rigore, anche attraverso l’utilizzo della Polizia locale e delle forze dell’ordine e l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge, come la riduzione dell'orario di apertura e la chiusura".

Un primo provvedimento era stato quello del sindaco di Brescia Emilio Del Bono che aveva imposto la chiusura dei locali del cuore della città alle 21.30.

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