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Economia

Morto l'ex ministro Fabrizio Saccomanni per un malore improvviso in Sardegna

Deceduto per un arresto cardiaco

Fabrizio Saccomanni, banchiere ed economista, è morto a 76 anni per un probabile infarto. Solamente mercoledì 7 agosto a Milano Saccomanni aveva partecipato, assieme agli altri vertici di Unicredit (di cui era presidente del Cda), alla conferenza stampa di presentazione dei conti semestrali dell’istituto nella torre di Piazza Gae Aulenti.

La morte appena arrivato in Sardegna

Poi la partenza per le ferie in Sardegna a Puntaldia, nel comune di San Teodoro, dove era arrivato nelle scorse ore.

Secondo le ricostruzioni, Saccomanni si è sentito male intorno alle 13 e si è accasciato sugli scogli, vicino al campo da golf di Puntaldia, in Gallura.

Allertato il 118, il presidente di Unicredit era purtroppo già in arresto cardiaco. I medici hanno tentato a lungo le manovre di rianimazione, ma non c'è stato nulla da fare. Inutile anche l'arrivo dell'elisoccorso.

Chi era Saccomanni

Bocconiano, dopo aver studiato a Milano, per otto anni direttore generale della Banca d'Italia, tra gli incarichi per i quali acquistò notorietà nelle cronache finanziarie e politiche si ricordano il suo ruolo di ministro dell'Economia nel governo guidato da Enrico Letta tra l'aprile del 2013 e il febbraio 2014, nonchè la nomina a presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Unicredit, avvenuta un anno fa.

Saccomanni era nato a Roma nel febbraio del 1942. Dopo la laurea in Economia conseguita all'università Bocconi di Milano e un corso di perfezionamento in Economia monetaria e internazionale a Princeton, entra a 25 anni in Banca d'Italia, dove svolge - di fatto - tutta la sua carriera professionale. Svolge ruoli di rappresentanza della banca centrale presso il Fondo monetario internazionale, la Bce, la Banca dei regolamenti (Bri) e l'Unione Europea.

E' stato direttore centrale degli Affari internazionali, capo della direzione internazionale e del Servizio studi e ha fatto parte dell'Ufficio vigilanza bancaria e finanziaria. La nomina a direttore generale di via Nazionale risale al 2006, riconfernato poi sei anni dopo. In questo periodo, ricopre anche la carica di presidente dell'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, così come stabilito dal decreto legge emenanato dal governo Monti nell'ambito delle politiche per la spending review, avendo previsto che fosse il dg di Bankitalia a guidare il nuovo istituto che ha preso il posto dell'Isvap.

Nell'aprile del 2013, venne chiamata a guidare il ministero dell'Economia e delle Finanza nel dicastero guidato da Enrico Letta. La nomina a presidente del consiglio di amministrazione di Unicredit, il secondo gruppo bancario italiano, è dell'aprile dell'anno scorso. Numerose le cariche ricoperte negli ultimi anni e dove era attualmente in carica: dalla vicepresidenza dell'Abi al consiglio direttivo di Assonime, dal comitato scientifico del centro studi di Confindustria al consiglio direttivo dell'Istituto Einaudi.

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