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Adam Cinquanta e la comunità religiosa di San Donato realizzeranno una croce per il Papa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Nell'ambito delle proposte rivolte alla comunità religiosa e nella fattispecie alle parrocchie sandonatesi, l'artista Adam Cinquanta ha presentato domenica scorsa, presso l'oratorio Sant'Enrico, il progetto per la realizzazione di una croce pettorale che sarà donata al Pontefice e avrà come finalità il coinvolgimento dei fedeli. In particolare, a questi ultimi è stata richiesta oltre alla collaborazione, una donazione su base volontaria, in qualsiasi misura e qualsiasi formato, di argento.

«Per realizzare questa croce io non chiedo denaro, ma il coinvolgimento delle persone e la materia prima - rivela -. Dai braccialetti alle cornici, dalle posate ai soprammobili d'argento: esorto semplicemente le persone a fornirmi il materiale che verrà successivamente fuso insieme, cosicché ciascuna di esse possa sentirsi parte della croce. A tutti coloro che aderiranno, oltre a ricevere una certificazione atta a riportare fedelmente la quantità di argento ceduta, consegnerò in cambio una mia serigrafia firmata, con tiratura limitata pari al numero dei donatori e prodotta sulla carta riciclata dai ragazzi dell'oratorio».

La raccolta dell'argento esordirà domenica prossima sempre all'interno l'oratorio di Sant'Enrico, poco dopo 11.30, e proseguirà di volta in volta nelle altre parrocchie che compongono la comunità religiosa. E in caso si accumulino più grammi del necessario, l'eccedenza sarà offerta in proporzione alle parrocchie che ospitano il progetto, per poi destinarlo per altri scopi.

Superata questa operazione, a cui seguiranno le fasi della lavorazione affidate a manualità e al martello, si otterrà finalmente il profilo della croce. L'interno, invece, è stato concepito con l'impiego di legno e vetro. Il primo verrà recuperato da un ramo di potatura di un ulivo piantato dal padre dell'artista, che simbolicamente racchiude i valori tramandati tra le generazioni, della pace, dell'armonia e della concordia, e andrà ad occupare il cuore della croce. Il secondo invece farà da riempimento e sarà messo a disposizione da Adam Cinquanta, che, da eccellente maestro vetraio quale è, lo sottoporrà a una particolare lavorazione - da lui stesso inventata e posta sotto brevetto - denominata cromofusione, raffigurando i colori azzurro e bianco, associati alla Madonna».

Solo allora, dopo aver concluso questi passaggi, sarà possibile vedere realizzata l'opera, che misurerà 8 X 12 cm con uno spessore di 0,95. Anche queste misure non sono state individuate casualmente, bensì sono frutto di un ragionamento che segue una formula matematica antica, chiamata sezione aurea, la cui applicazione permette agli oggetti di raggiungere una proporzione equilibrata che affascina la vista.

Da quel momento in poi sarà nata ufficialmente la croce per il Sommo Pontefice, denominata Pampinus Crucis (in latino, germoglio della croce). «I pampini, infatti, sono i germogli della vite e in questo caso la croce vuole rappresentare la radice antica che ancora dà vita - continua Adam Cinquanta -. Proprio la notte in cui consegnarono Gesù alla morte in croce, lui stesso si presentò come la vite, e voleva che i suoi discepoli portassero frutto come i tralci della stessa».

Tra gli obiettivi che il progetto dovrà perseguire ci sarà anche quello di rispettare l'ambiente, all'insegna delle accezioni di riciclato e riciclabile. «Queste due parole - ripercorre - costituiscono un dogma fondamentale per le mie creazioni: non solo il materiale per realizzare un'opera deriva da qualcos'altro, ma nel momento in cui qualcuno volesse utilizzare lo stesso e reimpiegarlo non avrà problemi nella sua separazione». A tal proposito, entra in scena l'istituto italiano del Marchio di Qualità, che attraverso i suoi controlli potrà accertare, tramite il rilascio della certificazione IMQ, l'ecosostenibilità delle lavorazioni.

Infine, come se tutto ciò non fosse abbastanza, si vuole affidare l'opera d'arte, corredata di un foglio che ne spieghi significato e importanza, nelle mani di qualcuno non per forza conosciuto il quale lo passera ad altri. E così via, alla volta di San Pietro. «Non importa chi siano le persone che faranno da tramite - aggiunge Adam Cinquanta -. Noi tutti ci affideremo al loro buon senso e al loro cuore, perché anch'esse, talvolta sconosciute, condividano il nostro progetto. Speriamo che capiscano quanto abbiamo investito, in termini di impegno e di speranza. E con un po' di fede la croce Pampinus Crucis arriverà davvero al cospetto del Papa. Sarebbe bello che tutti potessero capire il vero significato del mio progetto Pampinus Crucis, un metodo di lavoro rispettoso dell'ambiente e degli uomini!».

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