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Sala parto, la direzione Welfare al leghista: "L'accompagnatore della partoriente può già entrare"

La risposta all'interrogazione presentata in Regione da Alessandro Corbetta

E' già possibile per i mariti e compagni assistere in sala parto. Lo rende noto la direzione generale Welfare di Regione Lombardia in risposta all'interrogazione presentata da un consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta, secondo cui invece questa possibilità sarebbe tuttora esclusa in molti ospedali lombardi. 

"Salvo diversa indicazione della direzione sanitaria - scrive la direzione generale Welfare - potranno prestare assistenza non sanitaria nelle aree covid free anche un accompagnatore di paziente minore o un accompagnatore di donna in gravidanza anche nella fase di travaglio e nel post-partum". Disposizioni in vigore fin dall'inizio di agosto.

Corbetta aveva chiesto di fare in modo che in tutte le strutture sanitarie lombarde il padre del nascituro o un'altra persona indicata dalla madre possa assistere in sala parto durante il travaglio e nei giorni successivi, citando anche l'instagrammer Julia Elle, che recentemente aveva pubblicato un post in merito. Il provvedimento che dispone l'assenza di un accompagnatore per la partoriente risale in realtà all'inizio della pandemia covid, per ovvi e ragionevoli motivi di precauzione, ma - come ribadito dalla direzione Welfare - è stato poi superato ad agosto 2021. Salvo, ovviamente, disposizioni particolari delle direzioni sanitarie dei singoli ospedali: non tutte le strutture sono infatti attrezzate per percorsi di totale sicurezza in merito al rischio di contagio da covid.

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