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Agenzia del Lavoro, i parlamentari milanesi premono sul governo: scadenza a maggio

C'è poco tempo per presentare ufficialmente la candidatura per ospitare la futura Agenzia. Intanto l'Europa ha stabilito che la sede non sarà comunque scelta con sorteggio

Non si sa ancora quale città ospiterà la futura Agenzia Europea del Lavoro (Ela, European Labour Agency), ma una cosa è certa: non verrà scelta attraverso un sorteggio. Se due città saranno a pari merito, si ripeterà la votazione. Lo stabiliscono i criteri per la selezione della sede ospitante, appena pubblicati dal Consiglio Europeo. Troppo forti le polemiche successive alla vittoria di Amsterdam, per sorteggio, su Milano per l'assegnazione della nuova sede dell'Agenzia del Farmaco (Ema), che per la Brexit deve lasciare Londra. Impossibile ipotizzare che quella situazione si ripeta. 

Soprattutto visto che c'è ancora Milano "di mezzo". Sì, perché la "capitale economica" d'Italia non ha mai nascosto l'ambizione di trovare un'altra agenzia europea da ospitare, dopo essere stata sconfitta per l'Ema. Due le possibilità da sempre ventilate: la futura Agenzia del Lavoro, appunto, e la futura sede centrale del Tribunale dei Brevetti, ora diviso in varie località. Sotto la Madonnina si punta, pare, soprattutto sulla prima. Forse perché la concorrenza è meno agguerrita. Finora, per l'Agenzia del Lavoro, a quanto pare si sarebbe esplicitamente fatta avanti (oltre a Milano) soltanto Sofia, la capitale della Bulgaria.

La scadenza per presentare la candidatura è il 6 maggio 2019, mentre la pubblicazione delle candidature è attesa per il 13 dello stesso mese. Non manca molto tempo. Il dilemma principale è se il Governo italiano appoggerà la candidatura milanese. Pare di sì, ma una posizione ufficiale al momento manca.

Interrogazione bipartisan

Sono invece decisi a sostenere la candidatura all'Ela diversi parlamentari di diversi partiti: tra questi anche un esponente della maggioranza governativa, il leghista Alessandro Morelli, mentre gli altri leghisti e tutti i pentastellati milanesi non hanno aderito all'interrogazione urgente per chiedere a che punto siano i preparativi sul dossier. L'interrogazione è stata firmata anche da Lia Quartapelle, Emanuele Fiano, Ivan Scalfarotto, Lisa Noja e Mattia Mor (Partito Democratico), Valentina Aprea (Forza Italia), Maurizio Lupi (Noi con l'Italia), Laura Boldrini (LeU) e Bruno Tabacci (+Europa). 

«Milano ha già dimostrato durante la candidatura per l’Agenzia Europea del Farmaco di essere una città competitiva quale possibile destinazione di agenzie UE, e non sfugge a nessuno che sarebbe di cruciale importanza simbolica ospitare ELA a Milano. Non possiamo farci sfuggire questa occasione», commenta Quartapelle. 

Organico e compiti dell'Agenzia del Lavoro

L'agenzia nel 2019 sarà composta da 23 persone di cui 16 agenti temporanei e 7 agenti contrattualizzati. L'anno successivo raggiungerà un organico complessivo di 65 persone (15 contrattualizzati, 20 temporanei e 30 esperti nazionali distaccati). Entro cinque anni si stima che conterà su 144 tra agenti ed esperti distaccati. 

Tra i compiti previsti per l'Ela, il sostegno agli Stati membri nella lotta al lavoro sommerso e, in generale, agevolare il più possibile la creazione di posti di lavoro e l'incontro tra domanda e offerta, sostenendo gli Stati dell'Ue e "avvicinandoli" in circostanze come la cooperazione reciproca, lo scambio di informazioni e lo sviluppo di capacità operative in tema, naturalmente, lavoro.

La partenza e il personale
Il documento approvato dà anche conto del debutto dell'Agenzia e del personale che sarà necessario per farla funzionare. Nel 2019 il personale dell'Agenzia dovrebbe essere composto da 23 persone, di cui 7 agenti contrattualizzati e 16 agenti temporanei tra amministratori e assistenti. Nel 2020 il personale dovrebbe raggiungere un totale di 65 persone, di cui 15 agenti contrattuali, 20 agenti temporanei e 30 esperti nazionali distaccati. A piena capacità, che dovrebbe essere raggiunta entro cinque anni dalla sua costituzione (dunque il 2023), il personale è stimato in 144 membri, di cui 60 esperti distaccati dai rispettivi Stati membri.

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