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Attualità Taliedo / Via Bruno Maderna

Perché a Milano si parla di una nuova moschea

C'entra una dichiarazione del leader della Lega Matteo Salvini ma dal Comune hanno fatto sapere che sulla questione non c'è nessuna novità

A Milano è tornato d'attualità il tema della moschea anche se per il momento non c'è nessuna novità all'orizzonte. Tutto è iniziato mercoledì 1° dicembre quando il leader della Lega Matteo Salvini ha fatto sapere che presenterà una interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese "a proposito della moschea di via Maderna".

Salvini, nel dettaglio, vuole chiedere spiegazioni (e qui sono parole sue) "sulle storiche irregolarità della moschea, con lavori che erano stati bloccati per la costruzione di un minareto abusivo" e soprattutto vuole sollecitare "risposte chiare a proposito di sicurezza e di rischio di radicalismo islamico".

A parte la dichiarazione di Salvini, tuttavia, non ci sono aggiornamenti, tanto che Palazzo Marino, interpellato da MilanoToday, ha spiegato che la struttura - nelle disponibilità dell'associazione turca Milli Gorus - è lontana dal diventare un luogo di culto. Per il momento l'ultima novità su via Maderna risale a fine 2019 quando il comune l'ha inserita nel Par, il piano delle attrezzature delle religiose; un allegato al piano governo del territorio (Pgt) che indica le aree che accolgono attrezzature religiose e che sono destinate ad accoglierne di nuove. "Da allora non è cambiato nulla", precisa il portavoce dell'assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi.

Non solo, la struttura in zona Taliedo non diventerà una moschea nell'immediato: per il momento non è stato presentato il documento per il cambio di destinazione d'uso (da magazzino a luogo di culto) e, inoltre, mancano tutte le agibilità. In breve: servono diversi step burocratici.

Le polemiche attorno alla moschea in zona Mecenate

Non è la prima volta che la moschea di via Maderna si trova al centro del dibattito pubblico. I lavori erano iniziati nel 2013 e poco dopo il comune li aveva sospesi perché durante una serie di verifiche dei ghisa erano state riscontrate "numerose irregolarità" nel cantiere. Non solo, in quel frangente l'allora assessore all'urbanistica e edilizia privata della giunta Pisapia, Ada Lucia De Cesaris, aveva precisato che non era stato presentato "alcun permesso per la realizzazione di un luogo di culto in via Maderna".

Non solo, sempre nel 2013, erano comparse cupole dorate sul tetto della struttura, poi prontamente smontate. I lavori erano ripresi nel 2018 quando sul muro esterno dello stabile erano stati ricavate delle finestre orientaleggianti che poi erano state murate e portate alla classica forma rettangolare.

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