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Accoltellamento Bettarini jr, uno degli aggressori fuori dal carcere: potrà lavorare

Albano Jakej, condannato a 6 anni e 6 mesi, è riuscito a ottenere gli arresti domiciliari

Uno degli aggressori del figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, Niccolò - che lo scorso 1° luglio davanti alla discoteca Old Fashion venne colpito con calci, pugni e otto coltellate - uscirà dal carcere e sarà autorizzato a lavorare. Condannato a 6 anni e 6 mesi per tentato omicidio, Albano Jakej ha infatti ottenuto gli arresti domiciliari.

L'aggressore è stato scarcerato e ha ottenuto i domiciliari dal giudice dell'udienza preliminare, Guido Salvini, lo stesso magistrato che ha emesso la sentenza con cui il 18 gennaio i quattro responsabili del blitz erano stati condannati.

Nell'ambito dello stesso processo Davide Caddeo, il 29enne difeso dal legale Robert Ranieli e accusato di aver sferrato le otto coltellate ferendo il 21enne al braccio, aveva ricevuto dal gup una condanna a 9 anni.

Gli altri imputati invece erano stati condannati a 5 anni e 6 mesi, nel caso di Alessandro Ferzoco (a sua volta ai domiciliari), e a 5 anni, in quello di Andi Arapi, l’unico imputato senza precedenti penali, che subito dopo il verdetto aveva subito ottenuto i domiciliari. Quest'ultimo era però tornato in prigione per aver tentato di fuggire in Albania.

L'aggressione

Dopo il blitz, Bettarini era stato operato d'urgenza all'Ospedale Niguarda per un intervento di ricostruzione del nervo dell'arto superiore. Verso fine agosto era stata annunciata la decisione del ragazzo di costituirsi parte civile al processo contro i quattro giovani indagati, per il riconoscimento dei danni subiti. Inizialmente gli imputati si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Il 18 gennaio erano arrivate le condanne, che andavano dai 5 ai 9 anni di reclusione.

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