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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Chinatown / Piazzale Antonio Baiamonti

La lettera al presidente dell'Anpi: "Salvi gli alberi del giardino, no al cemento"

Anche una petizione online, a oggi firmata già da oltre 31mila milanesi, chiedeva di risparmiare le piante, che dovrebbero essere abbattute per fare spazio al nuovo museo della Resistenza

Si rivolgono direttamente al presidente dell'Anpi nazionale, Gianfranco Pagliarulo i comitati decisi a salvare gli 11 alberi del giardino Lea Garofalo, il prato e il glicine centenario di piazza Baiamonti. Il verde dello spazio comunitario dovrebbero essere sacrificato per fare spazio alla seconda piramide dello studio di architettura Herzog, che sarà gemella di quella sede della Fondazione Feltrinelli e ospiterà il nuovo Museo della Resistenza.

"Egregio presidente - si legge nella lettera firmata dalle associazioni per la tutela del verde -, a nome del comitato Baiamonti verde comune-Camera del non lavoro, Circolo ex combattenti e Rete dei comitati della Città metropolitana di Milano, le scriviamo in merito allo spazio su cui dovrà essere costruito il Museo nazionale della Resistenza previsto a Milano in una sede da erigere accanto alla 'piramide' dove si trovano gli uffici della Microsoft e la Fondazione Feltrinelli".

"Ecco che cosa accadrà con l’attuazione del progetto - continua la missiva -. 1) La seconda piramide sorgerà su un’area costituita dagli ultimissimi metri quadrati (3mila circa) di terreno non edificato, rimasta a prato, in una zona già molto congestionata anche per la stretta vicinanza con il recente quartiere di Porta Nuova (con i suoi enormi grattacieli) e il gran traffico;  2) metterà a rischio il maestoso glicine centenario che fa anche da ornamento al muro che separa il Circolo ex combattenti dal prato e altre 11 piante tra cui quattro grandi tigli che sorgono sul limitare dell’attiguo giardino comunitario Lea Garofalo; 3) non è chiara la sorte che toccherà ai numerosi resti di mura spagnole reperite nel corso della bonifica del terreno su cui si trovava un distributore della Tamoil".

Il comitato e le altre associazioni, pur sottolineando il proprio fermo favore verso la realizzazione di un Museo nazionale della Resistenza, hanno tuttavia ribadito che questa non dovrebbe assolutamente comportare l’ulteriore cementificazione della città in questo momento di grave crisi climatica e forte inquinamento atmosferico. Va considerato, sottolineano i firmatari della lettera che "già Milano vede una media di soli 17,8 metri quadri di verde pro capite contro i 31 di quella nazionale". "Caro presidente - chiosa la missiva - ci rivolgiamo a lei perché non venga compiuto l’ulteriore scempio della nostra città già così minacciata da progetti megalomani di cementificazione, rinominati 'di rigenerazione urbana' a nostro scherno".

Per salvare il verde della zona era già stata aperta una petizione online, pubblicata su change.org e lanciata da Giardini in Transito - Giardino Comunitario Lea Garofalo. I residenti chiedevano di risparmiare le piante che danno ossigeno a un quartiere molto trafficato e con pochissimo verde residuo. A oggi sono già 31mila i milanesi che hanno sottoscritto questa richiesta.

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