Ats di Milano tra le più attente ai gatti ma servono più tutele per randagi, dice Legambiente
"Se gli animali d'appartamento sono sempre più coccolati e curati, la fauna randagia e selvatica nei contesti urbani non gode di sufficienti tutele", dice l'associazione ambientalista
L'azienda sanitaria Ats Città Metropolitana (Milano e Lodi) con 3.684 colonie per 28.343 gatti e 3.684 gattare/i è tra le più attente d'Italia a questi animali e il capoluogo lombardo con Mondo Gatto vanta un'esperienza molto virtuosa nella gestione di 140 felini grazie al lavoro di 50 volontari e alle donazioni ricevute. A metterlo in luce il dossier di Legambiente Animali in città.
Animali domestici vs selvatici
"Se gli animali d'appartamento sono sempre più coccolati e curati - mette tuttavia in guardia l'indagine - la fauna randagia e selvatica nei contesti urbani non gode di sufficienti tutele". Ad essere confrontate nel report sono le performance che amministrazioni comunali e aziende sanitarie dichiarano di offrire per la migliore convivenza in città con animali padronali e selvatici.
Ad emergere dal dossier, spiega Legambiente è "una realtà fatta di vuoti normativi e discrepanze tra i numeri ufficiali di animali registrati e le popolazioni effettive presenti nei territori. Cani e gatti sono ancora oggi le due specie che dominano tra gli animali domestici: in Lombardia risultano registrati 1.624.735 cani, vale a dire 1 cane ogni 6,2 cittadini, mentre 188.572 sono i gatti, 1 ogni 53,4. Ma la realtà del randagismo e delle colonie feline non controllate amplia notevolmente questi dati. Sono poche le Amministrazioni comunali che rispondendo ai questionari di Legambiente dichiarano di monitorare le colonie feline presenti nel proprio territorio".
Tra i comuni lombardi più 'gattofili' Curno (Bg) con un gatto ogni cinque cittadini, mentre tra le aziende sanitarie più attente, oltre alla già citata Ats Città Metropolitana (Milano e Lodi), Ats Insubria (Varese e Como) con un gatto ogni cinque cittadini, Ats Brianza (Monza e Lecco) con 1 gatto ogni 35 cittadini.
"Il principale strumento di conoscenza su presenza e cambiamenti nelle popolazioni degli animali domestici di compagnia - sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - è l’Anagrafe degli animali d’affezione, la cui responsabilità di gestione è in capo alle Regioni, tramite i Servizi veterinari delle Aziende sanitarie, ma tutt’oggi è obbligatoria soltanto per i cani e dal 2020 per i gatti appena nati o adottati. Tutto il variegato mondo animale, ricchissimo in termini quantitativi e qualitativi, che abita le case degli italiani rimane avvolto nelle nebbie. Il livello di conoscenza della biodiversità animale che abita sempre più spesso i territori urbanizzati è troppo scarso, mentre sarebbe importante sia in quanto valore naturale da promuovere sia per le nuove esigenze, sanitarie e di sicurezza che la convivenza tra uomini e animali comporta".
Necessari investimenti nella gestione della fauna selvatica
"La gran parte degli attuali costi delle amministrazioni comunali destinata agli animali d’affezione - sottolinea l'associazione ambientalista - è assorbita dalla gestione dei cani presso i canili sanitari, strutture indispensabili nel modello attuale, ma purtroppo carenti rispetto ai bisogni reali dei territori. Molto spesso canili e gattili rifugio, ma anche oasi e colonie feline e centri di addestramento per cani sono realtà che sopravvivono grazie all’impegno di privati, associazioni e gruppi di cittadini, che fanno del volontariato e della passione per gli amici a quattro zampe una vera vocazione. Lo dimostrano due esperienze positive sul territorio lombardo, il circolo Legambiente Mondo Gatto di Milano che (...) si occupa per conto del Comune di Milano, della gestione del gattile municipale, e il Canile-Gattile Sanitario/Rifugio Comprensoriale di Valle Camonica a Lozio diretto in collaborazione con il circolo Vallecamonica di Legambiente".
"Ci auguriamo che sempre più Amministrazioni locali prendano atto della difficoltà legate alla condizione degli animali nelle città, con interventi mirati e con stanziamenti adeguati, facendosi carico di situazioni che, ancora oggi, spesso sono affidate alla libera iniziativa delle associazioni di volontariato - dichiara Mavj Davanzo di Mondo Gatto -. È oggi quanto mai necessario il potenziamento e la formazione non solo degli agenti di Polizia dedicata agli interventi di protezione verso gli animali, ma anche delle guardie volontarie che intervengono nelle segnalazioni che coinvolgono animali come combattimenti, maltrattamenti, accattonaggio con animali, animal hoarding ecc. Sono ancora troppo 'esili' le forze di Polizia messe in campo dalle Amministrazioni per gli interventi, soprattutto nelle città più grandi, e ancora troppo lungo il tempo di attesa in caso di necessità su segnalazione dei cittadini".
Il premio 'Animali in città'
Legambiente da quest’anno ha deciso di assegnare il premio nazionale 'Animali in Città' rivolto alle esperienze dei Comuni e delle Aziende sanitarie che hanno realizzato i risultati migliori secondo l’analisi complessiva di una serie di indicatori quali: i fondi spesi per la gestione degli animali, il numero di controlli effettuati, i servizi offerti, i regolamenti stilati. Sul podio nazionale si trova una città lombarda, Bergamo, al terzo posto in Italia preceduta da Prato e Modena nella valutazione complessiva tra tutti i 1.069 comuni che hanno fornito dati. Menzione anche per Mantova, primo miglior risultato nella valutazione complessiva degli indicatori considerati, tra i medi Comuni tra 15 e 100mila abitanti, che hanno fornito i dati. La classifica delle performance delle Aziende Sanitarie per quanto riguarda il quadro dei controlli vede al primo posto Ats Montagna (Sondrio, Valtellina, Valcamonica), tra le 46 aziende sanitarie che hanno fornito dati.