Morto Antonino Cusumano, il magistrato in trincea ai tempi delle Br
Un volto noto nelle aule dei tribunali, ma non solo. Il ricordo del suo capo scorta
"Presidente Antononino Cusumano io ho avuto l'onore e il privilegio di essere stato l'addetto alla sua scorta negli anni di piombo. Lei lascia un'impronta indelebile nel mio cuore. Il patrimonio dei suoi insegnamenti di lealtà, onestà e rettitudine sono ogni giorno presenti nella mia mente". Questo il ricordo del maresciallo in congedo Gaetano Galbiati, carabiniere brianzolo, alla notizia della morte di Antonino Cusumano magistrato durante i grandi processi milanesi negli anni delle Brigate rosse.
Cusamano, classe 1927, era nato a Cinisi in provincia di Palermo ma il suo lavoro lo aveva portato ben presto in quella Brianza che è diventata la sua seconda casa. Un volto molto noto nelle aule del Tribunale di Milano, soprattutto durante gli anni del terrorismo, durante il processo Ramelli (ma non solo). A Milano aveva ricoperto il ruolo di presidente della Seconda Corte di Assise del Tribunale. Poi è passato alla guida della Procura della Repubblica di Monza, dove ha concluso la sua carriera. Cusumano, ormai in pensione, è entrato in politica durante la Giunta del sindaco Roberto Colombo.
Antonino Cusumano con Gaetano Galbiati
"Tutti coloro che lo hanno conosciuto ne ricordano l'amore incondizionato per il suo lavoro da magistrato - ricorda Galbiati - per la giustizia, il senso delle radici, il coraggio di vivere con coerenza le proprie convinzioni. Per me è stato stupendo stare al suo fianco. È stato come un padre. Quando lo riaccompagnavo a casa dopo una giornata in Tribunale a Milano non mi lasciava andare via. Mi sentivo parte della sua famiglia. Mi voleva sempre a cena, insieme alla moglie e ai figli. Sono stati quattro anni di scorta duri, difficili, pericolosi. Ma anche anni indimenticabil vissuti al fianco di un grande uomo".
I funerali di Antonino Cusumano sono stati celebrati venerdì 4 marzo alle 10.30 nel Duomo di Monza.