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Il nuovo mercato digitale punta al local business: le novità

Tutte le app più innovative

Negli ultimi anni la crescita del mercato digitale e l’informatizzazione della popolazione sono stati fenomeni che più volte, e sempre più rapidamente, hanno cambiato il modo di vedere il commercio. Inizialmente si è sfruttato il mercato digitale per espandere il proprio business a nuovi clienti dislocati in giro per il mondo e per globalizzare servizi una volta locali. La visione sta cambiando molto velocemente. Secondo le statistiche il trend continuerà nei prossimi anni per avere un picco di crescita nel 2020. Questo non è difficile da immaginare se si pensa che in Italia ci sono più smartphone che persone.

Piccolo è bello

Durante la rivoluzione informatica degli ultimi 10 anni e l’avvento degli smartphone, molte aziende hanno pensato di ingrandire il proprio business e molte, effettivamente, ci sono riuscite. Questo fenomeno ha però compromesso l’attività di molti piccoli imprenditori che si sono trovati a lottare ad armi impari contro colossi... altre aziende invece, come Blockbuster e Kodak hanno sottovalutato il fenomeno entrando in seria crisi fino quasi a chiudere. Molti negozi per far fronte al fenomeno dello showrooming (provo in negozio ma compro online) hanno creato e-commerce, spesso costosissimi, e ancora più spesso, gestiti male.

Dallo “Showrooming” al “Drive to Store”

Negli ultimi 2 anni, inoltre, la crescita esponenziale di marketplace come Amazon, eBay, Etsy e simili, ha messo in crisi anche quegli e-commerce che invece funzionavano. Parallelamente a questo fenomeno, le abitudini dei consumatori stanno nuovamente cambiando. I nativi digitali cercano la qualità dell'esperienza di acquisto in store ma sono abituati a fare tutto col telefono in mano. Per questo motivo molte aziende hanno deciso di cambiare la loro strategie favorendo questo fenomeno: queste strategie di marketing finalizzate a riportare i clienti in negozio si chiamano “drive to store” e servono a fondere alla perfezione l’esperienza digitale con il rapporto umano.

L’incontro tra digitale e uMano

In queste strategie drive to store, si cerca di interagire con i propri clienti tramite gli smartphone: ormai estensione naturale della mano. Ad esempio, avere l’app di un negozio sul proprio smartphone ci permette di avere un canale diretto, di entrare e uscire dal negozio quando vogliamo e ovunque siamo; al tempo stesso il negoziante impara le nostre abitudini e conosce i nostri gusti. Infatti in questo mercato dell’attenzione è fondamentale ricevere e inviare solo ed esclusivamente informazioni importanti, senza essere vittime di comunicazioni troppo generali o non gradite.

App che lavorano sul rapporto umano

Navigando sui vari app-store abbiamo selezionato tre app italianissime che si propongono come obiettivo quello di creare un rapporto “one to one” tra aziende e clienti. Accanto alle intramontabili Google Maps e Tripadvisor che permettono di recensire i luoghi che si visitano, si fa spazio myPushop, un’app in cui l’utente può scegliere di seguire i negozi preferiti, della sua città e non solo, rimanere sempre aggiornato sulle offerte e ricevere informazioni e sconti riservati ai clienti in app... tipico esempio di strategia “drive to store”. 

Ma non è tutto. Sempre con la stessa mission ci sono app che promuovono servizi, e non sempre è il cliente a muoversi: molto originale è Mister Lavaggio che permette di prenotare il lavaggio della propria auto a domicilio o a lavoro. Basta farsi un giro sui profili social dei tanti Washer per trovare le testimonianze di come questa app abbia rinnovato un business che apparentemente non ha nulla a che fare con gli smartphone. Al giorno d’oggi è sbagliato distinguere il mondo reale da quello digitale, gli smartphone con tutte le loro app sono diventati strumenti di fusione tra questi due mondi... non solo acquisti o prenotazioni, ma esperienze una volta riservate al mondo offline. Un esempio su tutti è il fenomeno Guida e Vai, un sistema che ti permette di prepararti per la patente con la relativa app Quiz Patente per poi scegliere, sempre su smartphone, la scuola guida in cui sostenere l’esame.

Il successo di tutti questi sistemi non va interpretato come una novità, ma è una REALTÁ. Non c’è tempo da perdere per chiederci se la cosa ci riguarda o no. Ogni giorno che passa sempre più "nativi digitali" diventano "consumatori attivi e di alto valore... il ragazzino che oggi ha preso la patente in app domani ci farà un prestito, cercherà un avvocato o un medico... siamo tutti coinvolti in questa rivoluzione digitale.

Fonte: Luca Miacola 

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