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Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità Sempione / Corso Sempione

Gli architetti che vogliono salvare il palazzo di corso Sempione dal superbonus

La mobilitazione dei docenti di architettura: l'edificio progettato da Piero Bottoni rischierebbe di essere snaturato se venissero approvati i lavori per utilizzare il superbonus 110%

Mobilitazione dei docenti di architettura al Politecnico per salvare la 'lama bianca' di Piero Bottoni in corso Sempione 33 da eventuali interventi legati al superbonus 110%, per i quali recentemente sono state approvate alcune semplificazioni amministrative. L'edificio, conosciuto come Palazzo Ina, conta diciotto piani ed è un esempio importante del razionalismo italiano. Fu progettato dalla stessa 'firma' del quartiere QT8 e realizzato tra il 1953 e il 1958.

I docenti hanno lanciato un appello per avviare un procedimento di 'dichiarazione dell'interesse culturale', in pratica un vincolo, in modo da preservarlo dalla possibilità che i condomini, attraverso il superbonus, approvino lavori di coibentazione con cappotto termico e sostituzione del rivestimento. "Il valore culturale unico di quest’opera si esplicita nella complessità dei temi che affronta. La storia dell’urbanistica e dell’architettura moderna trova in questo edificio una sperimentazione eccezionale, dove il ruolo della costruzione in altezza diventa occasione concreta di una caratterizzazione del paesaggio urbano, memore della sperimentazione della Milano Verde razionalista", si legge nell'appello.

Chiesto un vincolo

Se venisse approvata la dichiarazione d'interesse culturale, la sovrintendenza potrebbe essere chiamata, in futuro, ad esprimersi su alcuni o tutti i progetti di ristrutturazione: dipenderebbe dal contenuto specificio del vincolo che sarebbe apposto. L'edificio è piuttosto noto in città, perché si trova in una zona (quella di corso Sempione, non lontano dalla sede della Rai) molto frequentata. Il suo ingresso blu e rosa è considerato "uno dei più fotografati" di Milano e, nelle intenzioni iniziali, avrebbeo douto rappresentare una specie di 'promenade' porticata nei pressi di una nuova strada, mai aperta perché il ministero delle poste e delle telecomunicazioni 'impose' un ampliamento della sede della Rai.

L'ingresso - Foto Riccardo Salafrica/Ig

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