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Un aquilone vola a Milano per Zaki ancora prigioniero in Egitto: "Liberatelo!"

Il flash mob organizzato da Amnesty International Italia, Articolo 21 e Festival dei Diritti Umani si è tenuto all'Arco della Pace

Un aquilone nei cieli di Milano per dire basta all'ingiusta carcerazione dello studente Patrick George Zaki in Egitto. È il flashmob organizzato da Amnesty International Italia, Articolo 21 e Festival dei Diritti Umani, che si è tenuto giovedì pomeriggio all'Arco della Pace.

L'iniziativa

Disegnato dall'artista Gianluca Costantini, l'aquilone col ritratto di Patrick è volato davanti ad alcune decine di partecipanti all'iniziativa che ha visto anche l'adesione unanime del consiglio comunale di Milano. "L'Italia ha già visto questa situazione - ha dichiarato Giulia Groppi, responsabile per i rapporti istituzionali di Amnesty International Italia -, sono quattro anni che l'Egitto si rifiuta di collaborare sulla vicenda di Giulio Regeni e noi chiediamo che ci sia una svolta in questi rapporti".

Il volto di Zaki a Palazzo Marino: "Scarceratelo"

Zaki si trova detenuto in Egitto dallo scorso 7 febbraio, giorno in cui lo arrestarono all'aeroporto del Cairo, di ritorno nel suo paese di origine da Bologna, dove stava seguendo un Master Erasmus Mundus in Women and Gender Studies. "Zaki - afferma Amnesty - è indagato per cinque diversi capi d'accusa contenuti in un mandato di cattura emesso nel settembre 2019, quando era già in Italia: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo. Accuse false e inventate per punire un giovane ricercatore e attivista, che ha sempre agito alla luce del sole tanto in Egitto quanto in Italia".

"Patrick non è un cittadino italiano - ha continuato Gruppi - ma è un ragazzo come me, uno di noi, studiava qui in Italia, viveva qui -. Comprendiamo la necessità dell'Italia di mantenere rapporti commerciali con l'Egitto ma chiediamo coerenza e vogliamo che ci sia un impegno serio del governo e non solo dichiarazioni. Se questo l'intento del governo egiziano è di far passare tempo così ci dimentichiamo della richiesta di libertà di Patrick si sbagliano di grosso. La dimostrazione è essere qui dopo otto mesi".

"Ci impegniamo con tutti gli strumenti che abbiamo a non abbassare l'attenzione anche davanti a queste proroghe di detenzione -  ha dichiarato Diana De Marchi, presidente della Commissione pari opportunità e diritti civili del Consiglio comunale di Milano -.  Zaki è uno dei tanti casi di ingiustizia e di violazione dei diritti umani". 

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