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I nuovi divieti di Area B possono slittare?

Pressing sempre più alto di regione e associazioni di categoria. Ma Sala sembra voler tirare dritto

Meno di dieci giorni al gong. O forse no. Dal prossimo 1 ottobre a Milano entreranno in vigore i nuovi divieti per Area B, la mega zona a traffico limitato cittadina dalla quale dovranno stare fuori anche i benzina euro 2 e i diesel euro 4 ed euro 5. La novità è ormai in calendario da tanto, da oltre un anno, ma negli ultimi giorni si sta facendo sempre più intenso il pressing di chi vorrebbe dal comune un rinvio delle nuove regole. 

Giovedì mattina sul tema è intervenuto, di nuovo, il presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana. "Dal primo ottobre più di un milione di auto e mezzi di cittadini e imprese non potranno più circolare a Milano per i divieti dell'Area B. Le mie preoccupazioni, dettate soprattutto dalla difficile situazione economica che sta attraversando il nostro Paese, sono state confermate da numerose associazioni di categoria, come ad esempio l’Ance e l’Aci e da migliaia di proteste di cittadini", ha detto il governatore. 

"Per questo abbiamo chiesto che tali divieti vengano rivisti e comunque rinviati, come già accaduto per il periodo dell'emergenza covid. Da Palazzo Marino nessuna risposta. Solo silenzio. Speriamo che qualcuno ci stia ragionando e che non siano sempre le fasce più deboli o le imprese che lavorano a pagare il conto", ha concluso. Un appello che, in realtà, era già arrivato qualche ora prima. Martedì, parlando a margine di un convegno, lo stesso Fontana si era lasciato andare: "Così come sono state previste deroghe nel periodo covid, questo periodo non è diverso, non è meno drammatico", aveva detto. Per quello che si "prospetta" sul piano energetico ed economico "credo che sia necessario valutare l'ipotesi di creare una deroga", aveva ribadito il numero uno del Pirellone. Se la giunta Sala andrà avanti, ha concluso Fontana, "si assumerà una responsabilità importante".

E il governatore lombardo non è stato l'unico che ha cercato di mettere spalle al muro palazzo Marino. I nuovi divieti "rischiano di essere un ostacolo in questo momento perché abbiamo tantissimi cantieri con un parco auto non ancora aggiornato e quindi questo rischia di veramente creare un blocco", aveva rimarcato qualche ora prima Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance. "In questo momento così difficile per famiglie e imprese è davvero ingiusto bloccare la circolazione dei diesel euro 4 e 5 nell'Area B - le aveva fatto eco Luca Bernardo, capogruppo della lista civica a Palazzo Marino ed ex candidato sindaco -. Non si aiuta l'ambiente con decisioni non strutturali. Di certo si danneggia l'economia già gravemente provata dalla pandemia e ora dalla grave congiuntura economica internazionale. Le categorie sono fortemente preoccupate". "Milano - aveva puntualizzato Bernardo - sta diventando respingente per un caro vita fuori misura. Non è nella nostra natura ambrosiana essere così. L'ambiente non va ideologizzato, perché è di tutti e servono misure vere che guardino avanti con una prospettiva seria".

Prima ancora era stato il momento di diversi esponenti leghisti, il leader Matteo Salvini su tutti, che avevano bollato come "razziste" le misure anti smog del sindaco Sala. E proprio il sindaco sembra intenzionato a tirare dritto. Abbiamo dichiarato i divieti di Area B tempo addietro. Esiste ovviamente il rischio che tanti che sono abituati a venire in ufficio con la macchina non potranno farlo ma dobbiamo un po’ compendiare le esigenze del lavoro con i tanti, tantissimi che vogliono vedere azioni per migliorare la qualità dell'aria”, aveva ribattuto il primo cittadino. Lo stop alle auto più inquinanti, insomma, appare davvero dietro l'angolo. 

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