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Dopo l'attacco hacker agli ospedali di Milano ora tocca all'Ats Insubria

Mentre l'Asst Fatebenefratelli Sacco riparte, ecco una nuova minaccia: il phishing

L'inizio del mese di maggio è stato particolarmente difficile e insolito per la sanità lombarda colpita da un attacco hacker che ha mandato ko siti e sistemi informatici dell'Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano. L'incubo, però, potrebbe essere tutt'altro che finito visto che venerdì - stando a quanto comunicato dalla Direzione Welfare lombarda - è stata rilevata la probabile presenza di "un attacco di phishing" presso l'Ats Insubria "per il quale sono in corso gli approfondimenti necessari su alcune caselle di posta elettronica". Per fortuna, "a parte il momentaneo disagio, l’impatto appare minimo" anche se il sito di Ats Insubria è down.

"Sono stati prelevati alcuni file infetti che sono stati inviati al Cyber Security Operation Center di Aria Spa per verifiche", fa sapere la Regione. Perché Ats intende riattivare progressivamente tutti i servizi partendo da software e posta elettronica con le necessarie precauzioni al fine di effettuare opportune analisi che permettano di comprendere meglio l'accaduto.

Allo stesso tempo continuano le operazioni per ripristinare appieno l'operatività dell'Asst Fatebenefratelli Sacco. Da venerdì è stato ripristinato il sistema amministrativo contabile, così come è stato riattivato il sito web aziendale. Anche sul fronte emergenze ci sono buone notizie: l'Azienda regionale emergenza urgenza, che per tutti questi giorni non ha inviato pazienti ai pronto soccorso coinvolti, ha ripreso a servirsi del Fatebenefratelli, del Buzzi e del M. Melloni.

Un discorso a parte riguarda l'ospedale Sacco. "Dato il perdurare di problematiche a carico del servizio di diagnostica per immagini, l'accessibilità ad Areu è ancora momentaneamente riservata ai codici minori, per quanto il pronto soccorso già faccia fronte alla presa in carico di pazienti clinicamente compromessi (codici gialli e rossi). "Si prevede il rientro alla completa normalità nella giornata di sabato", confermano dal Welfare: "Si conferma il quasi totale ripristino degli applicativi dipartimentali clinici monospecialistici".

Allo stato attuale perdura l'inutilizzabilità dell'applicativo per lo screening neonatale in uso presso il laboratorio dell'ospedale Buzzi. Pertanto attualmente i riscontri vengono eseguiti manualmente  assicurando l'operatività del laboratorio. Per quanto riguarda il servizio di posta elettronica - comunicano - il ripristino del sistema, in quanto potenziale veicolo di infezione, è rimandato alla conclusione delle indagini in corso.

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