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"Metà delle auto a Milano sputano cancerogeni"

È quanto emerge dal rapporto di Cittadini per l'aria in collaborazione con Resilient Gap, Statale Impatto Zero e Extinction Rebellion Milano

Fazzoletto alla mano sono andati a testare 5mila tubi di scappamento di altrettante auto a Milano, scoprendo che circa la metà emetteva 'fumo nero' inquinando l'aria della città e mettendo a rischio la salute di chi la abita. Questo il progetto dell'associazione Cittadini per l'aria, in collaborazione con i giovani ambientalisti di Statale Impatto Zero, Resilient Gap e Extinction Rebellion di Milano.

Tra novembre e dicembre 2021, i ragazzi hanno raccolto e campionato i residui carboniosi che hanno ritrovato sui tubi di scarico delle macchine posteggiate. E su 5mila campionamenti, quasi la metà (2.394) ha visto il fazzoletto bianco tingersi di nero. La macchia color pece è il risultato dei residui di una combustione incompleta dei carburanti. Le auto che hanno sporcato i fazzoletti, quindi, sono anche responsabili dell'avvelenamento dell'aria di Milano e, quindi, di danni alla salute dei cittadini.

"Il 49% dei campionamenti effettuati mostra che sugli scarichi permangono quantità rilevanti di particolato e 'black carbon'", ha messo in luce Cittadini per l'aria, durante la presentazione dei dati di lunedì 28 marzo al Patagonia flagship store di corso Garibaldi. A risultare particolarmente inquinanti sono moto e furgoni: l’87% dei fazzoletti che hanno campionato i tubi di scarico delle moto e dei ciclomotori è risultato nero, il 66% è risultato nero nei furgoni e il 46% nelle auto. In relazione alla classe Euro, invece, è emerso nero il 62% dei fazzoletti per le auto classi Euro 1-3, il 55% per quelli Euro 4, il 57% per quelli Euro 5, il 33% per quelli Euro 6. I dati peggiori sono quelli relativi ai diesel Euro 1-4, mentre per gli Euro 5-6, i veicoli a benzina hanno mostrato risultati anche più preoccupanti del diesel. Le auto ibride sono risultate meno sporche, con un 28% di fazzoletti neri.

“Perché permette che a Milano circolino auto che sputano cancerogeni e sostanze tossiche? -  chiede Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria rivolgendosi al sindaco Sala -. Queste penetrano profondamente nel nostro organismo e possono contenere metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici cancerogeni per l’uomo. Perché non prende provvedimenti che mettano al riparo la salute dei bambini che rappresentano il nostro futuro, il futuro di Milano?". 

Commentando i risultati, preoccupanti, emersi dalla ricerca, le quattro associazioni chiedono con urgenza al Comune e al Governo alcuni interventi per tutelare la salute dei milanesi e, in particolare di quelli più fragili, come bambini, donne in gravidanza e anziani. Tra le misure da adottare, quella di eliminare i veicoli risultati 'neri', ovvero auto, furgoni e moto molto vecchi, mediamente con più di 20 anni, sprovvisti di un filtro antiparticolato. Questi mezzi, fa notare Cittadini per l'aria, possono circolare grazie al sistema Move-In (che consente ai veicoli più inquinanti di circolare con un limite chilometrico annuale) e alle numerose deroghe per Area B e C.

Cittadini per l'aria chiede poi di limitare la circolazione di moto e scooter inquinanti; potenziare logistica elettrica e cargo bike; eliminare qualsiasi incentivo pubblico all'acquisto di auto; ampliare le zone '30 e pedonali e le piste ciclabili; potenziare le aree verdi; introdurre il Remote Sensing,  un sistema efficace per controllare le emissioni del parco auto circolante. Se non si interverrà per ridurre le emissioni inquinanti, i rischi per la salute dei milanesi sono altissimi, come ha fatto notare Michele Carugno, medico e ricercatore del dipartimento di scienze cliniche e di comunità dell'Università di Milano, il quale ha evidenziato come ogni anno nel mondo 7 milioni di persone muoiano a causa dell'inquinamento atmosferico e come ci siano conseguenze anche sulla salute delle donne incinta, dei bambini e degli anziani.

"Milano è molto indietro rispetto ad altre città europee sul fronte della mobilità pulita - ha affermato Claudio Magliulo, coordinatore Clean Cities Campaign Italia -. Durante la pandemia, purtroppo, non è stato fatto il salto di qualità che sarebbe stato auspicabile. Se Milano vuole davvero essere più verde e inclusiva, urge adottare misure concrete e radicali, riuscendo a comunicarle ai cittadini in modo efficace".

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