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Bimba di 18 mesi si trancia un dito mentre gioca col fratello: riattaccato al Pini, è guarita

L'operazione, molto difficile e complessa, è avvenuta con successo. La piccola, che si era tagliata il dito con un vetro, recupererà tutte le funzionalità

L’équipe di Chirurgia della Mano e Microchirurgia ricostruttiva dell’Asst Gaetano Pini-Cto di Milano, diretta da Pierluigi Tos, ha reimpiantato il dito di una bambina di 1 anno e 6 mesi, rimasta ferita durante un gioco in casa con il fratello maggiore.

La notizia in una nota del nosocomio di qualche ora fa. L’operazione, particolarmente complessa perché eseguita su segmenti di tessuto millimetrici data la tenera età della paziente, è avvenuta con successo e la piccola può considerarsi guarita. Secondo quanto riportato, l’incidente che ha coinvolto la bambina si è verificato in casa, a Bergamo, a metà aprile, nel pieno della pandemia: un pezzo di vetro ha quasi del tutto amputato il dito medio della piccola intenta a giocare con suo fratello maggiore. Le prime cure sono state prestate al Papa Giovanni XXIII di Bergamo che, dopo aver eseguito il tampone, risultato negativo, ha trasferito la piccola al Pini che Regione Lombardia ha identificato come Hub dedicato all’Ortopedia Traumatologica. Qui, infatti, sono stati eseguiti molti degli interventi di chirurgia della mano urgenti su pazienti provenienti dall’intera regione.

“Il dito medio della mano sinistra – racconta il dottor Tos – appariva subamputato alla base, attaccato per una porzione dorsale. Abbiamo portato d’urgenza la piccola in sala operatoria, dove attraverso l’impiego del Microscopio operatorio abbiamo rivascolarizzato il dito, ripristinando la continuità delle piccole arterie che in un soggetto così piccolo sono meno di metà di un millimetro di diametro. L’intervento, molto delicato il cui esito non è affatto scontato, non è routinario in un bambino di questa età. Nei giorni scorsi ho visitato la piccola paziente che possiamo considerare guarita”.

L’operazione è stata resa possibile grazie all’impiego della tecnica microchirurgica che prevede l’uso del microscopio operatorio in grado di ingrandire fino a 40 volte una struttura anatomica, come spiega Tos: “Le suture sono più sottili di un capello e permettono di connettere vasi e nervi estremamente piccoli e per questo è una tecnica utile sia per la Chirurgia della Mano ma anche per la ricostruzione degli arti”. Infatti, l’équipe di Tos, formata per utilizzare il microscopio operatorio, presente sia al presidio Pini sia al presidio Cto, collabora attivamente anche con i reparti di Ortopedia e Traumatologia, di Oncologia e della Mielolesione. 

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