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Attualità Chinatown / Piazzale Antonio Baiamonti

Sala: "Se è il glicine è così importante, rinunceremo al museo"

Le parole del sindaco dopo che cittadini e personaggi del mondo dello spettacolo hanno protestato contro il taglio della pianta del parco

Sembra piccato Beppe Sala, ma, per una volta, in ascolto dei cittadini. Dopo le numerose proteste contro il taglio del glicine monumentale e dei gradi tigli di piazzale Baiamanti, il sindaco ha commentato che se l'opinione pubblica e l'opinione generale che si stanno muovendo intorno al glicine lo considerano più importante del Museo della Resistenza, e se spostare il glicine è costosissimo, "allora vorrà dire che rinunceremo al Museo".

"Si sta vedendo come si può cercare di salvare il glicine, ma il problema come sempre è di costi - ha detto Sala mercoledì 24 maggio, a margine del Forum 23, il primo forum dei Consigli di Municipio delle ragazze e dei ragazzi -.  Se si dovesse andare verso un costo eccessivo a quel punto vedremo cosa fare, non è un obbligo per Milano fare il Museo della Resistenza. Per me però sarebbe un grandissimo peccato che ci si rinunci". "Ognuno - ha concluso il primo cittadino -, dovrà prendersi le sue responsabilità".

La battaglia per salvare gli alberi e il glicine di piazzale Baiamonti vede schierati più di 50mila milanesi, che avevano firmato una petizione su change.org, alcune sezioni 'ribelli' di Anpi, i comici Giovanni Storti e Germano Lanzoni, il gruppo Elio e le storie tese e il presentatore Fabio Volo. Nonostante il loro numerosi appelli, però,  il ministero della Cultura, Beppe Sala e il presidente di Anpi Roberto Cenati si erano detti favorevoli all'abbattimento delle piante per fare spazio alla piramide Herzog che dovrebbe ospitare il museo della Resistenza. Solo dopo oltre un mese di proteste, il sindaco parrebbe aver cambiato idea.

"È un ricatto inaccettabile contrapporre l'esistenza del glicine e dei tigli al Museo della Resistenza - ha commentato il consigliere comunale, Carlo Monguzzi -. Abbiamo sempre e solo chiesto una piccola e possibilissima variante di progetto per fare coesistere Resistenza e alberi. Basta poco! Lo ha chiesto il consiglio comunale all'unanimità e una grossa parte dell'opinione pubblica. Perché non si può fare una variante? Non è un razzo che deve andare su Plutone a cui noi vogliamo togliere un motore. Risolviamo i problemi, e questo è semplice, i proclami lasciamoli ad altri".

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