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Niccolò Bettarini sull'aggressione: "L'amico che ho aiutato non mi ha mai detto grazie"

Il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, come ha più volte raccontato, sarebbe intervenuto in difesa di un amico per poi trovarsi accerchiato e assalito

Condannati dai 5 ai 9 anni di carcere i quattro aggressori di Niccolò Bettarini, che lo scorso luglio, a Milano, arrivarono addirittura ad accoltellare il ragazzo fuori la discoteca Old Fashion. Il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, come ha più volte raccontato, sarebbe intervenuto in difesa di un amico per poi trovarsi accerchiato e assalito.

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Giustizia è stata fatta e Niccolò ha definitivamente voltato pagina, anche se per certi aspetti resta un po' di amaro in bocca. "Per il carattere che ho lo rifarei - ha spiegato al settimanale Chi - Sono così. Se vedo persone in difficoltà, amici o estranei, intervengo. Sono cresciuto con valori sani e non cambierò. Però questa vicenda mi è servita anche per aprire gli occhi sotto altri punti di vista. Diciamo che sono mancati i grazie dalla persona che ho aiutato. Da lui e dalla sua famiglia. Ma va bene così".

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Niccolò Bettarini: "Perdono i miei aggressori"

Sui suoi aggressori, invece, nessuna voglia di rivalsa: "Ho capito che grazie a Dio sono uscito da un incubo che ha inciso molto sul mio carattere. Ho vissuto troppo tempo odiando. Ora devo, in primis, perdonare me stesso, perché sono stato senza sorriso troppo a lungo. Dei miei aggressori che dire? Ho compreso la loro vita e sono pronto a perdonare. Sono ragazzi cresciuti in contesti difficili. Conoscere il loro passato mi ha aiutato a capire il loro presente".

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