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Biblioteca / Affori / Via Brusuglio

Inaugurata una biblioteca ucraina a Milano durante la guerra

L'appuntamento era previsto da tempo e si è deciso di non annullarlo, ma ha assunto un significato del tutto diverso

Era programmata da tempo ed è capitata nel secondo giorno di guerra su larga scala lanciata dalla Russia, l'inaugurazione di una biblioteca dedicata all'Ucraina a Milano, in via Brusuglio 73 ad Affori. E gli organizzatori (l'associazione Ucraina Più Aps) hanno deciso di non annullare l'appuntamento. Venerdì 25 febbraio, alle sei di pomeriggio, un clima surreale aleggiava negli spazi. "Quello che doveva essere un momento di festa e di gioia, l'inaugurazione di un luogo di cultura, si trasforma in qualcosa di diverso", ha detto Iryna Luts dell'associazione: "Le parole non ci aiutano più, tantomeno la compassione. Intanto ci sono i nostri uomini che stanno difendendo anche voi, perché se dovessimo fallire noi, arriveranno fino a qui".

Sono circa ottocento i volumi raccolti, donati da Atlantyca, soprattutto in lingua ucraina ma anche in italiano, per far conoscere il paese ai milanesi. "La guerra in Ucraina non è incominciata otto anni fa e nemmeno trent'anni fa", ha detto Olga Dykun: "E' cominciata nel 1720 quando, per la prima volta, lo zar ha vietato la lingua ucraina". All'inaugurazione hanno partecipato anche Laura Garavaglia della Casa della Poesia di Como, che ha ricordato gli incontri con gli studenti dell'istituto d'Italianistica all'università Taras Shevchenko di Kyiv, Claudia Mazzucco (ceo di Atlantyca), la poetessa Chiara Evangelista e la consigliera comunale di Milano Diana De Marchi.

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