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Mercoledì, 24 Aprile 2024
I dati

Quanto ha speso il comune di Milano per l'emergenza Covid

Palazzo Marino e l'assessore al bilancio hanno tracciato un bilancio dopo due anni di pandemia

Oltre 5 milioni di mascherine ricevute in dono. 8 milioni di mascherine comprate. Più di 100mila litri di alcol acquistati. 120mila boccette di igienizzante offerte da privati. E circa 4 milioni di euro spesi nel biennio pandemico per approvvigionarsi di dispositivi di protezione. Dopo due anni di emergenza Covid, l’assessore al bilancio del comune di Milano Emmanuel Conte traccia il consuntivo, peraltro non ancora chiuso, degli impegni affrontati da palazzo Marino per l’emergenza sanitaria, in particolare per fornire a dipendenti, servizi e cittadini gli strumenti per difendersi dal contagio. Il totale della spesa, fra marzo 2020 e marzo 2022 ammonta a oltre 3 milioni e 772mila euro, senza contare i primi acquisti del febbraio 2020.  
 
In particolare, circa 2 milioni di euro all’anno sono serviti all’amministrazione per acquistare 6.325.600 mascherine chirurgiche (711mila euro) e 1.734.500 ffp2 (565mila euro) per un totale di circa 8 milioni di pezzi, oltre a 4.272.900 guanti monouso (429mila euro) e 103.450 flaconi da mezzo litro di igienizzante (361mila euro), 164.850 camici monouso (334mila euro), 70.764 visiere protettive (243mila euro) e 2.526 pannelli divisori in plexiglass (237mila euro). Oltre 260mila euro sono stati spesi per detergenti con alcol, 12mila euro per 3.320 occhiali protettivi, 3mila euro per 80 saturimetri e 5.845 euro per 402.500 sacchetti per i rifiuti sanitari. E ancora 8mila euro per 81mila soprascarpe, 76mila euro per 1.060 termometri, quasi 230mila euro per oltre 20mila tute, fra quelle monouso e quelle per rischio biologico. 
 
Come ogni bilancio, accanto alle voci di spesa ci sono quelle di entrata. In questo caso sono rappresentate dalle decine di donazioni ricevute dal comune da privati, aziende, città gemellate, istituzioni, soprattutto nel primo periodo di pandemia, in cui era molto difficile procurarsi in tempi e costi ragionevoli mascherine e disinfettanti. Dal Consolato cinese a Impregilo, da Shanghai a Uniqlo, dalla signora E.P. alla Fratelli Branca, sono stati recapitati a palazzo Marino scatoloni di dispositivi provenienti dalle più varie parti del mondo.

I registri dell’assessorato raccontano, sul biennio, di oltre 10mila flaconi di alcol etilico e 120mila confezioni di igienizzante ricevuti in dono, e poi 50mila guanti monouso, 12mila tute, 24mila visiere protettive. Da privati e istituzioni sono arrivate ben 4.896.793 mascherine chirurgiche, 408.480 mascherine ffp2, 100.535 ffp3, 1.054 di stoffa, 43.550 mascherine 3M. Ma nell’elenco dei regali ci sono anche sei ventilatori polmonari e cinque purificatori d’aria.
 
"Approfittiamo di questo piccolo consuntivo al termine dello stato di emergenza – dice l’assessore al bilancio Emmanuel Conte – per rinnovare il nostro ringraziamento a quanti ci hanno generosamente aiutato. Il Covid ha rivoluzionato le esistenze e ha imposto nuove urgenze e priorità, anche nell’utilizzo delle risorse del Comune. Questa Amministrazione ha cercato di affrontarle nel migliore dei modi, convinta fin da subito che ne saremmo usciti solo insieme, unendo le forze di tutti. Il peso delle donazioni non fa che confermarcelo e ci ricorda l’importanza di un’alleanza civica, proprio nel momento in cui si pongono davanti a noi nuove emergenze come il sostegno ai profughi ucraini".

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