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Bollettino coronavirus: 1.844 positivi, 101 ricoveri e 17 morti. Record Milano: 504 casi

I dati ufficiali forniti da regione Lombardia sull'andamento dell'epidemia di coronavirus

Il coronavirus continua a spaventare Milano e la Lombardia. Mercoledì 14 ottobre, stando all'ultimo bollettino ufficiale diffuso alle 16 dalla regione, i nuovi positivi sono 1.844 su 29.048 tamponi effettuati, con un rapporto tra infetti e tamponi che si attesta al 6,3%, in lieve aumento rispetto alle 24 ore precedenti quando era stato del 6,2. 

Tra i nuovi contagiati, 189 sono debolmente positivi e 13 sono stati scoperti a seguito di test sierologico. Boom di nuovi ricoveri, che sfondano quota 100 in un giorno: 99 letti sono stati occupati nei reparti ordinari - che ora ospitano 645 pazienti - e altri 2 in terapia intensiva, ora arrivate a quota 64. Il giorno precedente - a conferma di un trend che appare preoccupante - erano stati occupati altri 12 letti in terapia intensiva e 83 "normali" nel gro di 24 ore.

"1.706 esiti sono di ieri e 138 sono riferiti ai giorni precedenti, ma caricati oggi dalla rete dei laboratori", ha chiarito il direttore generale del Welfare lombardo, Marco Trivelli, parlando dei nuovi casi. Il numero più alto di nuovi positivi in Lombardia era stato registrato il 21 marzo, con 1950 casi.

Bollettino coronavirus, contagi record a Milano

I morti nell'ultimo giorno sono invece 17, con il tragico bilancio ufficiale che arriva a 17.011 vittime in Lombardia dall'inizio dell'epidemia, mentre i guariti sono 865 nelle ultime 24 ore.

In tutta la città metropolitana di Milano i nuovi positivi sono 1.032 - una cifra enorme, -, mentre sono 504 soltanto sotto la Madonnina. Sono, sia per il capoluogo, sia per tutta la città metropolitana, i numeri più alti mai registrati dal primo giorno dell'emergenza covid.

In regione la situazione appare ancora sotto controllo e lontana dai disastri di marzo e aprile, ma la pressione sugli ospedali sta cominciando a ricrescere, con le terapie intensive e i reparti ordinari che si stanno pian piano riempiendo. Preoccupa, e non poco, la situazione di Milano, che sta facendo registrare numeri peggiori di quelli che aveva avuto nei momenti più duri dell'epidemia. 

Il bollettino di oggi, 14 ottobre

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"Aumento dei posti letto"

"Stiamo lavorando per disporre un rapido incremento della disponibilità di posti letto dedicati ai pazienti Covid, in linea con quanto prevede il Piano regionale", ha assicurato Marco Trivelli, direttore generale del welfare di regione Lombardia, subito dopo il bollettino. 

"La massiccia attività di tracciamento, caratterizzata da 29.048 tamponi effettuati in un solo giorno, ha permesso di individuare un numero molto alto di casi positivi - ha spiegato Trivelli -. Il 92% dei positivi manifesta pochi sintomi o addirittura nessuno. Tuttavia, sulla base di questi numeri assoluti, i pazienti ricoverati nei reparti dei nostri ospedali aumentano di 99 unità, mentre rimane contenuto. due in più rispetto a ieri, il saldo dei pazienti in terapia intensiva", che ad oggi ospitano 64 pazienti rispetto a un totale di 150. 

Chi sono i nuovi positivi

"A fronte di queste evoluzioni - ha sottolineato il direttore generale - insieme ai direttori generali delle Ats, Asst e Irccs delle Lombardia, e con i rappresentanti delle associazioni di categoria degli ospedali privati accreditati, stiamo lavorando per disporre un rapido incremento della disponibilità di posti letto dedicati ai pazienti Covid, in linea con quanto prevede il Piano regionale".

"Sarà ulteriormente rafforzata - ha garantito Trivelli - l'attenzione della rete dei servizi e degli interventi territoriali sui cittadini più esposti". 

Lo stesso direttore del welfare ha spiegato che "1.212 dei positivi odierni sono persone con meno di 50 anni. Di questi, 297 sono minorenni. Bisogna quindi continuare a mantenere alta la guardia, attraverso l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e - ha concluso - il mantenimento delle distanze di sicurezza". 

"Pronti a riaprire ospedale in Fiera"

Proprio nell'ottica di farsi trovare pronti nel caso la domanda di nuovi posti letto diventi impellente, Antonio Pesenti - coordinatore dell'unità di crisi della regione per le terapie intensive - ha spiegato che i posti in regione sono 150, di cui 64 ad oggi occupati. 

Una potenziale soluzione, però, già c'è: "Il progetto della Regione è di riaprire l'ospedale della Fiera di Milano", ha chiarito Pesenti all'Ansa, svelando quale sarà la mossa in caso di esaurimento dei letti. 

Al momento in Lombardia sono attivi 10 hub in Lombardia con reparti Covid, ma se ne potranno attivare progressivamente altri 7-8. 

"Forte preoccupazione"

Mercoledì mattina a richiamare tuttti alla massima attenzione è stato Emanuele Catena, direttore della terapia intensiva dell'ospedale Sacco, uno che insomma ha ogni giorno il polso della situazione sanitaria e che può provare anche a prevedere il futuro. 

"Ci sono elementi di forte preoccupazione. Non tanto legati al numero dei ricoveri in terapia intensiva, ieri in Lombardia avevamo 63 ricoveri nelle nostre rianimazioni, ma a preoccuparci è l’andamento dei ricoveri. Da qualche giorno assistiamo a un aumento esponenziale delle richieste, tre giorni fa avevamo quattro ricoveri in più, poi ne abbiamo avuti otto e ieri ne abbiamo avuti undici - ha ragionato a Sky, intervenendo al programma 'Buongiorno' -. In queste ore la pressione è molto forte. Se immaginiamo di proiettare questo trend nei prossimi giorni e nelle prossime settimane potremo trovarci dalle attuali poche decine di pazienti ricoverati alle centinaia. Questa situazione - ha sottolineato - potrebbe potenzialmente diventare molto esplosiva e allarmante”. 

“Possiamo interrompere l’andamento esponenziale della curva se tutti quanti siamo molto scrupolosi nell’osservare le regole che ci sono state date - ha rimarcato il medico -. I ricoveri che abbiamo avuto in terapia intensiva in questi giorni si caratterizzano per una riduzione della fascia di età, qui al Sacco abbiamo ricoverato pazienti che vanno dai cinquanta ai sessanta anni. Sono pazienti meno gravi rispetto alla prima ondata. Le manifestazioni cliniche sono identiche ma ad oggi la mortalità è molto più contenuta”. 

"Milano rischia"

Quindi un passaggio su Milano, che in questi giorni sta vedendo i casi aumentare in maniera esponenziale. “Secondo la mia opinione personale Milano rischia. A differenza della prima ondata, dove Milano in qualche modo era stata più o meno risparmiata, in questo momento Milano sicuramente è a rischio, come altre zone ad esempio Monza o Varese - ha evidenziato Catena -. Milano è da tenere sotto stretta osservazione”.

“Ci rendiamo conto – ha spiegato - che le zone da cui vengono i pazienti sono zone della città, è importante monitorare anche il numero dei ricoveri nei reparti di degenza di malattia infettiva e nei reparti di terapia sub intensiva”.

E infine un passaggio sull'ospedale covid allestito in Fiera, tanto voluto da regione Lombardia e mai utilizzato. “Secondo me, se si dovessero verificare dei numeri molto allarmanti, gli ospedali non dovrebbero essere trasformati totalmente in ospedali Covid. Avere a disposizione i letti in Fiera è una fondamentale scialuppa di salvataggio e - ha concluso il medico - questi all’occorrenza vanno utilizzati”. 

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