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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Caccia, la Regione costituisce il "suo" organismo di studi: esplicitamente alternativo all'Ispra

Tra i componenti anche un ex dirigente della Lipu, ma gli altri sono tutti schieratissimi a favore della caccia

«Sarà la nostra Ispra». Così Fabio Rolfi, assessore leghista all'agricoltura di Regione Lombardia, presenta il nuovo osservatorio regionale degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche. L'obiettivo è quello di creare un centro studi regionale che si occupi di «raccolta ed elaborazione dei dati relativi alla fauna selvatica in Lombardia». In polemica aperta con l'Ispra, l'organo ufficiale governativo sulla protezione e la ricerca ambientale, con cui spesso le giunte di centrodestra lombarde si sono scontrate sul tema della caccia.

Ed è proprio guardando al mondo venatorio che Rolfi si sente "orgoglioso" di questa creazione: «Abbiamo sempre più la necessità di un supporto scientifico all'attività venatoria in Lombardia per monitorare nel tempo la composizione del patrimonio faunistico, elaborare proposte per valorizzare il settore e contrastare le derive ideologiche sul tema della caccia, con iniziative basate anche su validi e solide basi scientifiche», ha dichiarato l'assessore.

Facile ipotizzare fin da subito che, presto, l'organismo regionale appena costituito entrerà in "conflitto" con Ispra quando, ad esempio, si dovranno trattare (come già successo in passato) tentativi di legiferazione in Lombardia in contrasto con le direttive europee. A novembre 2019, per esempio, il governo ha "salvato" la Regione Lombardia da una procedura d'infrazione dal costo miliardario da parte dell'Unione Europea per la legge regionale sui richiami vivi. Palazzo Chigi ha "risolto" il problema cancellando la norma regionale che violava le direttive Ue.

Il presidente dell'osservatorio è Roberto Daffonchio, dirigente di Regione Lombardia (unità operativa sistemi forestali e politiche venatorie). Mentre scriviamo, il suo ultimo post visibile a tutti su Facebook è un articolo del Gazzettino dal titolo: "Cinghiali, caccia "libera" contro l'invasione: «Vanno tutti abbattuti»".

Gli altri membri sono Stefano Antonini, dirigente di Regione Lombardia con competenze in materia di ambiente; Mario Chiari, veterniario dell'Ats Brescia; Michele Sorrenti, di Federcaccia; Armando Gariboldi, naturalista ed ex direttore della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli); Alessandro sala, già assessore alla caccia nella Provincia di Brescia, socio di Federcaccia e già presidente dell'Ambito territoriale di caccia dI Brescia, il più grande d'Italia; Adriano Martinoli, docente di analisi e gestione della fauna terrestre all'Università dell'Insubria; e Lucia Ratti dell'Ersaf, Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste.

«L'oosservatorio - ha commentato Rolfi - sarà un luogo di ricerca per elaborare dati e numeri precisi, in grado di supportare la Regione nella propria attività istituzionale e legislativa. La caccia è un’attività umana fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema e ha necessità di essere istituzionalizzata per essere svolta al meglio».

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