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I cacciatori tornano a 'occupare' Milano

La protesta, come già avvenuto nei giorni scorsi, contro la decisione del Tar di sospendere l'attività venatoria

Mentre decine di migliaia di giovani protestano per chiedere interventi immediati per contrastare il cambiamento climatico e tutelare l'ambiente, a manifestare a Milano nella mattinata di venerdì 1 ottobre sono anche i cacciatori. Come già nei giorni scorsi davanti alla Stazione Centrale, circa un migliaio di persone, con indosso giubbini catarinfrangenti, si sono presentate davanti a Palazzo Lombardia, con fischietti e trombe, per contestare la decisione del Tar di sospendere l'attività venatoria.

"No a ricatti e imposizioni ai cacciatori, vogliamo essere padroni a casa nostra", hanno scritto gli amanti della caccia su alcuni striscioni. Lo stop all'attività venatoria - fino al 7 ottobre - era stato stabilito dal Tribunale amministrativo regionale che aveva accolto il ricorso presentato dalla Lac (Lega abolizione caccia). I cacciatori nei giorni scorsi avevano già protestato contro Regione e assessore all'Agricoltura Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, nonostante proprio Palazzo Lombardia avesse espresso il proprio disappunto per la decisione del Tar.

Rolfi aveva anche spiegato che stava lavorando a un provvedimento per consentire la ripresa dell'attività venatoria. Ma i cacciatori lunedì davanti alla Centrale e venerdì sotto la sede della Regione hanno preso di mira proprio l'assessore chiedendo una riapertura immediata della caccia.

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