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La Lombardia respinge le critiche: "A cinema e teatri abbiamo dato 56 milioni in 4 anni"

L'assessore Galli replica ai consiglieri del Pd. Ma Forte (Lirico e Nazionale) aveva lanciato l'allarme nei giorni scorsi: "Rischiamo di chiudere"

Con la fine della pausa estiva è tornato il grido d'allarme di cinema e teatri, settori che, negli ultimi anni, sono stati costretti a subire periodi lunghissimi di chiusura forzata a causa della pandemia covid e, ora, affrontano il caro bollette. Con l'aggravarsi della situazione dei costi energetici, tornano anche le polemiche. Stefano Bruno Galli, assessore regionale alla cultura, ha voluto rivendicare il ruolo di Regione Lombardia per sostenere il comparto: "In questa legislatura (dal 2018, n.d.r.) sono già stati stanziati 56,2 milioni di euro".

Secondo Galli, la Lombardia ha destinato 38,5 milioni in spese correnti, di cui 10,2 nel corso del 2021, mentre la somma in conto capitale è di 17,7 milioni, di cui 3,5 nel 2021. "Certo è evidente che la crisi internazionale riguardi inevitabilmente anche il settore della cultura e dello spettacolo. Lo dico e ho lanciato il mio grido d'allarme in tempi non sospetti, all'inizio dell'anno, e precisamente il 12 gennaio".

In precedenza, i consiglieri regionali Fabio Pizzul e Paola Bocci avevano rimarcato che "da anni i cinema e i teatri hanno bisogno d'aiuto, non da quando il costo dell'energia è aumentato". E Matteo Forte, direttore dei teatri Nazionale e Lirico, aveva spiegato che molte sale potrebbero chiudere proprio a causa del caro bollette.

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