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Comuni e Aler potranno pagare le bollette agli indigenti delle case popolari

Cambiano le regole per i contributi agli indigenti e in difficoltà economica che vivono nelle case publbiche

Cambiano le regole regionali lombarde per il contributo di solidarietà a chi vive nelle case popolari ed è in condizione di indigenza o difficoltà economica. L'obiettivo è quello di neutralizzare gli effetti del caro energia. Un'apposita delibera di giunta, proposta dall'assessore alla casa Alan Rizzi, cerca di venire incontro a questi nuclei familiari. Il provvedimento, però, non è ancora in vigore: la commissione casa del consiglio regionale lo vaglierà.

Il primo correttivo è la semplificazione degli adempimenti: la domanda per il contributo di solidarietà può essere presentata insieme all'anagrafe dell'utenza. Inoltre i servizi sociali dei Comuni potranno partecipare al team che determina l'importo annuale del contributo, che riguarda (secondo le nuove regole) il pagamento dei servizi a rimborso e (solo in via residuale) l'eventuale debito del canone di locazione. Questo significa che il pagamento, anche parziale, del canone, o l'adesione a un piano di rientro, può essere compreso tra i criteri di valutazione delle domande per l'assegnazione del contributo stesso o per calcolarne l'importo.

E, per determinare l'ammontare del contributo, si deve tenere conto anche di bonus sociali assegnati per le utenze condominiali. Per il 2023, poi, gli enti proprietari delle case popolari potranno assegnare un contributo per neutralizzare o alleviare gli effetti degli aumenti delle spese di riscaldamento. Comuni e Aler potranno infine compartecipare al pagamento delle spese, tutelando i nuclei familiari in condizione di maggiore fragilità.

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