700mila euro per i centri estivi di Milano, ma non bastano

Salvi ma non troppo. I centri estivi del Comune di Milano si faranno, come ha promesso Anna Scavuzzo, assessora all'educazione e vice sindaca, giovedì in aula a Palazzo Marino durante l'approvazione del bilancio preventivo 2023-2025. Ma, per il momento, non è stata raggiunta una cifra adeguata da spendere per questo servizio che, nel 2022, è costato circa 3 milioni e ha accolto quasi 4mila bambini, di cui 264 disabili.

Giovedì, grazie a due emendamenti al bilancio, uno di maggioranza e uno di opposizione, sono stati recuperati in tutto 700mila euro (rispettivamente 500mila e 200mila), ma non è ancora abbastanza. Scavuzzo ha comunque ammesso che "il consiglio comunale lo ha richiesto a gran voce" e ha promesso che la richiesta sarà portata avanti. Come? Recuperando rispetto a "spese che non abbiamo ancora affrontato" e che si potrebbero rimandare, e poi "continuando a dialogare con Roma e la Regione", per ottenere ulteriori risorse. In passato, come ha ricordato l'assessora, sono arrivati soldi ai Comuni per i centri estivi, ma solitamente "a fine anno come ristoro". Milano chiederà che arrivino prima.

Cifra sufficiente per 1.800 bambini

La cifra stanziata per ora è sufficiente per circa 1.800 bambini. "Come opposizione - ha affermato Alessandro Verri, capogruppo della Lega - abbiamo tolto risorse dalle nostre disponibilità per fare opposizione costruttiva". "Grazie all'azione politica di tutti i partiti di centrodestra - ha aggiunto Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia - sono stati trovati fondi per garantire il servizio dai centri estivi per i bambini milanesi". E, sebbene la cifra stanziata finora sia lontana da quella dell'anno scorso, nell'emendamento dell'opposizione è rimasta la frase "garantire il servizio", che impegna il Comune a non rinunciarvi. Un altro emendamento, di Fratelli d'Italia, che impegnava Palazzo Marino sui centri estivi a trovare i soldi necessari, era stato respinto qualche settimana fa.