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I genitori in smart working sono penalizzati nelle graduatorie dei centri estivi

Pd e Forza Italia: "Inaccettabile"

Punti in meno per le sezioni estive dei nidi e delle scuole dell'infanzia del Comune se i genitori dei bambini lavorano in smart working. Lo prevedono le gratuatorie, nelle quali vengono assegnati cento punti a mamma e papà che lavorano 'in presenza' (e novanta se almeno uno dei due genitori lo fa), dando meno bonus ai genitori che operano da remoto. Circostanza, questa, che ha suscitato polemiche bipartisan.

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"Siamo consapevoli che lo smart working è un lavoro impegnativo - fa sapere Palazzo Marino - e difatti è riconosciuto tra i criteri con un punteggio specifico, tuttavia, nell’eventualità che si debba procedere con una graduatoria, non si può non tenere conto delle situazioni in cui ad alcuni genitori è impossibile essere fisicamente presenti con i propri bambini. Si tratta di una scelta prudenziale, ma, sulla base dell'esperienza pregressa, contiamo di poter soddisfare tutte le richieste indipendentemente dai punteggi".

"Comprendiamo certamente le difficoltà che ciascuna famiglia sta affrontando in questo periodo - prosegue l'amministrazione comunale - e certamente poter accedere ai servizi del Comune per l'estate è anzitutto un momento educativo e di grande socialità che i bambini si meritano, ma anche un sollievo nell'organizzazione dei tempi della giornata di una famiglia. Contiamo, peraltro, come avvenuto anche per lo scorso anno, quando per la prima volta è stato necessario introdurre dei criteri per i punteggi (compreso quello relativo allo smart working che è presente dallo scorso anno), che tutti i bambini per i quali le famiglie hanno fatto domanda di iscrizione possano essere accolti nei nostri centri estivi, anche grazie alla possibilità di aprire a un numero maggiore di bimbi per gruppo (oltre 8600 posti quest'anno contro i circa 1700 dell'anno scorso quando il Comune si è dovuto adeguare alle direttive governative molto stringenti sull'organizzazione dei centri estivi)".

"Siamo sorpresi dalla decisione di penalizzare nelle graduatorie di accesso alle sezioni estive dei nidi i punteggi dei lavoratori in smartworking rispetto a quelli che possono o devono recarsi in una sede o ufficio - commenta  Angelica Vasile, consigliera comunale del Partito Democratico a Palazzo Marino -. Un criterio sbagliato che rischia di colpire soprattutto le donne e che va modificato”. "Chi lavora in smartworking spesso deve affrontare condizioni peggiori di lavoro rispetto a chi si trova in ufficio - concorda Massimo Scarinzi, assessore alle Attività Produttive e Lavoro del Municipio 3 -. Dispiace che da un comune all’avanguardia come quello milanese, che ha fatto del lavoro agile un suo fiore all’occhiello non siano riconosciuti gli stessi diritti agli smartworker”. A criticare la scelta del Comune è anche il consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico: "Questo tipo di discriminazione - afferma - stona molto con le battaglie di parità di trattamento portate avanti dai sindacati. Chissà cosa penseranno anche le paladine dei diritti che in questi mesi hanno ripetuto più volte le difficoltà a cui un genitore deve far fronte nel conciliare il proprio lavoro professionale con la vita familiare in ambienti piccoli e spesso non idonei alla convivenza. Auspico che l’assessore Galimberti sospenda il bando e riveda i criteri di assegnazione dei punteggi".

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