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Trenno

Il 25 Aprile senza la cerimonia al cimitero di guerra a Trenno

Solo la posa di una corona di fiori alle nove di mattina. Il municipio 7 abbandona l'appuntamento degli ultimi cinque anni

Il comune di Milano, il 25 Aprile di quest'anno, non celebrerà con una vera e propria cerimonia i caduti del Commonwealth al cimitero milanese del parco di Trenno. Il calendario ufficiale prevede infatti soltanto la posa di una corona di fiori alle nove di mattina, in sordina rispetto agli ultimi cinque anni, quando invece il municipio 7 (presieduto, fino al 2021, dal forzista Marco Bestetti, ora in consiglio comunale) aveva istituzionalizzato quel momento, peraltro in accordo con l'amministrazione comunale di centrosinistra. 

Quest'anno non sarà così. Il Municipio 7, guidato ora da Silvia Fossati con il vice presidente del Pd Manuel Sciurba, ha scelto di attenersi alle iniziative ufficiali dell'Anpi, la più rappresentativa delle associazioni partigiane, che non aveva mai gradito la cerimonia al parco di Trenno per il 25 Aprile, preferendo onorare i caduti del Commonwealth il 9 maggio, data 'ufficiale' della fine della seconda guerra mondiale in Europa, anche se non legata all'Italia dove la fine 'ufficiale' è generalmente datata 3 maggio.

Il 25 aprile 1945 il Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia proclamò l'insurrezione generale contro il nazismo e il fascismo, proprio da Milano. Le truppe alleate non erano ancora arrivate fino al capoluogo lombardo (sarebbero arrivate il 2 maggio), ma non v'è dubbio che contribuirono attivamente alla liberazione di tutto il paese in un anno e mezzo di combattimenti. Il cimitero milanese ospita prevalentemente caduti in zone limitrofe. Tra inglesi, statunitensi, sudafricani, australiani, indiani, canadesi e neozelandesi, ci sono un indiano, due italiani (entrambi paracadutisti) e una donna (dell'unità medica). Poco più di 400 le tombe.

Luogo simbolico

Un luogo carico di simbolo nella nostra città, dunque, che però non ospiterà più la cerimonia con la banda dei carabinieri, la posa delle corone e i discorsi delle autorità. La rinuncia del municipio 7 (e del comune, che avrebbe potuto pensarci in autonomia) viene stigmatizzata da Marco Bestetti (ora consigliere comunale) e Antonio Salinari (capogruppo di Fi nel municipio). "Quest'anno la nuova giunta municipale di sinistra ha cancellato con un colpo di spugna questo appuntamento", affermano: "Troviamo grave che il municipio 7 calpesti la memoria dei caduti Alleati nonostante il loro fondamentale e determinante intervento per liberare l'Italia e l'Europa. Si tratta di giovanissimi ragazzi strappati per sempre alle loro famiglie e al loro futuro, verso i quali abbiamo il dovere della riconoscenza".

Ma, anche al di là del 'battibecco' politico, è comunque un peccato che non vi sarà una cerimonia vera e propria. Certo, la posa delle corone di fiori si farà. E, pur se alle nove del mattino, i tecnici che se ne occuperanno troveranno, ad attenderli, qualche decina di persone: i Radicali milanesi, che vanno al cimitero del Commonwealth ogni 25 Aprile, hanno promesso che saranno lì proprio a quell'ora. Ma non sarà la stessa cosa. 

Guerra in Ucraina

Forse nessun altro 25 Aprile è stato così ricco di dibattito (anche divisivo) all'interno di chi intende celebrarlo: la guerra della Russia in Ucraina ha provocato polemiche tra chi è a favore e chi contro l'invio di armi alla resistenza degli ucraini. Nel primo fronte, tra gli altri, l'ex presidente nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia, il presidente provinciale milanese Roberto Cenati e personalità come la senatrice a vita Liliana Segre. E quasi tutti i dirigenti del Pd. Nel secondo fronte l'attuale presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo (finito sotto attacco anche per alcuni post del 2014 e 2015 nei quali tra l'altro attribuiva agli ucraini, che definiva nazisti, l'abbattimento dell'aereo malese sui cieli del Donbas, che poi un'indagine olandese ha invece attribuito ai russi) e i partiti a sinistra del Pd, da Sinistra Italiana a Rifondazione Comunista.

Aggiornamento (25 aprile 2022)

La cerimonia, alla fine, si è svolta come da programma, con la posa delle usuali corone di fiori, ma alla presenza di Silvia Fossati (presidente del municipio 7), di Elena Buscemi (presidente del consiglio comunale) e della console britannica a Milano, Catriona Graham. "Oggi è giusto essere anche qui", ha commentato a margine Fossati: "Questi ragazzi sono morti per liberarci dal nazismo e dal fascismo, proprio come i partigiani".

In questo quadro, nessuno o quasi s'accorgerà dell'assenza di una vera cerimonia al cimitero del Commonwealth di Milano al parco di Trenno. Ma è comunque un peccato che non ci sarà.

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