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Ex chimica Saronio, demolizioni da fine 2021 per bonificare l'area inquinata del Sud Milano

Il Movimento 5 Stelle: «Vigileremo perché siano rispettati i tempi»

E' dal 2007 che si parla della messa in sicurezza e bonifica dell’area sita nei Comuni di Cerro al Lambro e Melegnano e caratterizzata da ormai acclarati fenomeni di inquinamento. Per il Movimento 5 Stelle la genesi dell'inquinamento è attribuibile in modo determinante, se non addirittura esclusivo, all'ex industria chimica Saronio.

Una storia ultradecennale: l'industria di coloranti venne fondata nel 1926 da Piero Saronio, fresco di laurea in Chimica Pura, che scelse un settore allora quasi monopolio di ditte e brevetti tedeschi. Saronio riuscì ad offrire agli imprenditori tessili italiani un'alternativa ai coloranti dalla Germania e il suo ruolo si rafforzò durante la seconda guerra mondiale con la produzione di prodotti chimici distruttivi. Lo stabilimento di Cerro venne preso in carico dalle forze armate. Dopo il boom economico, però, conseguentemente alla crisi del tessile, la famiglia Saronio fu costretta a cedere l'azienda a un concorrente e lo stabilimento cessò di funzionare nel 1966.

Ora è arrivata la risposta scritta di Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, ad un'interrogazione presentata da Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle. Secondo la risposta, nel 2018 il Ministero della Difesa ha stabilito che «non esiste pericolo immediato e diretto per la popolazione» circa l'inquinamento dell'area e, dopo vari interventi di caratterizzazione del terreno per avere un quadro preciso, le forze armate redigeranno un cronoprogramma sulla demolizione dei manufatti e la successiva bonifica, a partire dal quarto trimestre del 2021.

«La nostra attenzione sul sito è sempre alta e ci ha portato nuovamente a interrogare i ministri competenti per avere indicazioni precise sui tempi delle demolizioni. Ci è stato risposto che le stesse sono previste per il quarto trimestre 2021. Vigileremo affinché si rispettino i tempi, non sono accettabili ulteriore proroghe», ha dichiarato Barzotti. «Nel rimpallo di responsabilità e competenze, a rimetterci sono sempre i cittadini. Dopo un secolo, le ombre della Saronio incombono ancora su Cerro al Lambro e Melegnano ed è necessario fare chiarezza. Ci auguriamo che le nuove indagini annunciate a marzo di quest’anno possano finalmente fare un po’ di luce su una contaminazione ambientale che si trascina da decenni», ha aggiunto Nicola di Marco, consigliere regionale pentastellato.

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