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La scuola di Milano che rischia di chiudere perché il comune non vuole (e non può) pagare l'affitto

Futuro a rischio per la scuola media statale per ciechi di via Vivaio. Cosa sta succedendo

Poco più di un mese ancora. Poi, forse, il nulla. È quanto mai a rischio il futuro della scuola media statale per ciechi Vivaio di Milano, creata ormai 45 anni fa all'interno dei locali dell'istituto dei ciechi di via Vivaio e nata come scuola "speciale" per alunni non vedenti ma poi pian piano diventata una vera e propria istituzione che oggi conta 245 alunni, tra cui 38 con diverse disabilità. 

Ad addensare nubi nere sui prossimi giorni della scuola è il contratto in scadenza il prossimo 31 dicembre: un accordo che il comune di Milano sembra non avere intenzione di rinnovare a causa dell'aumento dei canoni di affitto che, secondo il sindaco Beppe Sala, non possono essere pagati senza rischiare sanzioni da parte della Corte dei conti. Così, l'idea sarebbe quella di accorpare l'istituto a un altro, cancellando però gran parte dell'esperienza offerta dalla scuola per ciechi. 

Nelle scorse ore il caso è arrivato anche in Parlamento, con Valentina Aprea - responsabile del dipartimento istruzione di Forza Italia - che ha presentato un'interrogazione al ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi. 

"La scuola media statale per ciechi Vivaio di Milano è attualmente ospitata presso l'istituto dei ciechi di via Vivaio a Milano. Il comune paga alla Fondazione Istituto dei Ciechi Onlus di via Vivaio un canone d'affitto, ma il sindaco Sala ha in più occasioni ribadito di non voler rinnovare il contratto, in scadenza il prossimo 31 dicembre, perché troppo caro e la Corte dei Conti non autorizzerebbe tale spesa. L'importo dell'affitto proposto dalla Fondazione al comune è stato calcolato sulla base dei valori medi indicati dall'Agenzia delle Entrate per la zona ed è stato applicato uno sconto significativo", ha sottolineato la forzista. 

"La scuola, che rappresenta un punto di riferimento unico e insostituibile, opera da 45 anni in quei locali nei quali la Fondazione ha investito oltre un milione di euro per manutenzione, messa a norma e realizzazione di interventi per la realizzazione delle attività speciali che sono parte integrante del progetto educativo. In più, la vicinanza tra istituto e scuola permette la realizzazione del progetto di ricerca finalizzato a studio, realizzazione e sperimentazione di materiali e percorsi didattici specifici e integranti, sperimentazione del materiale tiflopedagogico prodotto dall'istituto, fornitura di materiale didattico specifico per non vedenti e ipovedenti elaborato dal centro materiale didattico dell'istituto e progettato insieme alla scuola in base alle esigenze didattiche", oltre che - ha proseguito la Aprea - "fornitura di libri di testo in braille prodotti dal centro trascrizione braille dell'istituto". 

"A poco più di un mese dalla scadenza del contratto, 280 allievi, le loro famiglie e la comunità educante non conoscono quale sarà il loro futuro perché il sindaco Sala continua a ripetere di non poter rinnovare il contratto di affitto dell'istituto per i ciechi per la sua eccessiva onerosità. E non basta che il sindaco si sia impegnato a trovare una sede alternativa, visto che la specificità progettuale dell'istituto e della sua offerta formativa andrebbero sicuramente perse lontano dall'istituto dei ciechi e se ne perderebbero eccellenza e specializzazione - ha rimarcato la politica di Forza Italia -. Da deputato milanese e lombardo trovo scandaloso che la città di Milano non possa permettere la prosecuzione di questa scuola speciale frequentata da alunni ciechi, ipovedenti e normodotati, anche e soprattutto in questo tempo in cui al sindaco Sala, recentemente riconfermato commissario all'edilizia scolastica, saranno messi a disposizione fondi straordinari dal Pnrr". 

E a Sala si è rivolto anche Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a palazzo Marino. "Se non si troverà in fretta una soluzione, tra un mese e mezzo i 280 allievi che frequentano la scuola media per ciechi di via Vivaio verranno lasciati a casa. A seguito della risposta data dal ministro Bianchi alla question time presentata oggi in Parlamento dall'onorevole Aprea, che da subito si è impegnata al fianco dei genitori delle alunne e degli alunni per trovare un accordo soddisfacente, è indispensabile che il sindaco o l'assessore Scavuzzo vengano a riferire nell'aula di Palazzo Marino". 

"Per questo ho protocollato una domanda a risposta immediata sul tema e mi chiederò la convocazione di una commissione congiunta educazione e pari opportunità per affrontare un tema così urgente e assai delicato. È impensabile che la scuola venga spostata ad anno in corso. Il comune - ha concluso De Chirico -deve continuare a farsi carico dell'affitto degli spazi almeno per un altro anno. In fatto di parità di diritti è giunta l'ora che alle belle parole di Sala a della sinistra segua il pragmatismo milanese". 

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