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"Abusiva e pericolosa": Censi contro la pista ciclabile della Ghisolfa

Il tracciato è stato realizzato nella notte tra lunedì e martedì 26 luglio da alcuni attivisti

La pista ciclabile (abusiva) sul ponte della Ghisolfa "non è per nulla divertente né tantomeno utile alla causa". "Parole e musica" di Arianna Censi, assessore alla mobilità del comune di Milano dopo che nella giornata di martedì 26 luglio è comparsa di nuovo una bike-lane sul cavalcavia.

Il tracciato avrà vita breve: il comune ha fatto sapere che verrà cancellato a stretto giro. "Oltre al danno economico causato al comune di Milano, che dovrà spendere denaro pubblico per far rimuovere la pittura a terra, sono state messe in pericolo centinaia di persone, gli automobilisti e gli stessi ciclisti che hanno percorso quel tratto di strada abusivamente modificato", ha scritto Censi nel primo pomeriggio di mercoledì 27 luglio sul suo profilo Instagram.

L'assessora ha poi chiarito di non essere contraria al tracciato per le biciclette: "Non sono contraria alla ciclabile sul ponte della Ghisolfa, abbiamo fatto decine di ciclabili e faremo anche questa, ma quando si decide di intervenire su un tratto di strada così particolare si deve fare con criterio, con un progetto serio e sicuro per tutti - ha proseguito -. Un conto è il dibattito pubblico sul tema, e accetto anche le critiche di chi non comprende come funziona l’amministrazione pubblica e la responsabilità di un amministratore verso tutti i cittadini e le cittadine, un altro conto è deturpare e imbrattare il suolo pubblico, mettendo in pericolo la vita delle persone, o compiacersi pubblicamente per un’azione così stupida".

La pista ciclabile sul ponte della Ghisolfa: la storia

La prima versione del tracciato (anch'esso abusivo) era comparsa nella notte tra lunedì e martedì 3 agosto 2021 ed era durato una manciata di ore dato che il comune l'aveva cancellata dopo circa due giorni.

La pista ciclabile in questione era stata prescelta tra le proposte del bilancio partecipativo del biennio 2017-2018, ma poi Palazzo Marino aveva fatto sapere che sarebbe costata molto più del previsto poiché occorrerebbe spostare i cavi aerei del filobus. Dalla scorsa primavera stanno chiedendo a Palazzo Marino di trasformare il progetto in realtà, anche attraverso dei flash mob sul cavalcavia.

Sulla Ghisolfa passano quasi 1.600 ciclisti al giorno. "Serve la ciclabile"

Perché non è ancora stata realizzata la bike lane

Palazzo Marino a inizio maggio aveva spiegato quali erano le difficoltà per la realizzazione della ciclabile, chiarendo soprattutto che i fondi stanziati per l'opera sono insufficienti. Per costruire la bike lane, infatti, bisognerebbe spostare tutte le linee che alimentano i filobus, un lavoro troppo costoso per quanto messo a bilancio.

Non solo, dal municipio avevano ammesso che c'erano anche "difficoltà legate alla sicurezza a causa della conformazione del semaforo tra via Mac Mahon e viale Monte Ceneri e il cavalcavia in discesa verso piazzale Lotto". In sostanza, la linea del comune, "servono risorse economiche e di tempo per trovare soluzioni alle problematiche emerse nelle verifiche tecniche". Sembra, però, che i cittadini non siano intenzionati ad attendere ancora tanto.

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