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Il consultorio che verrà spostato a mezz'ora di distanza

Manifestazione a San Siro contro lo spostamento che, secondo la regione, sarà solo temporaneo

Presidio davanti al consultorio di via Monreale, a San Siro, da parte di alcuni consiglieri regionali di centrosinistra, martedì 8 marzo, per protestare contro il trasferimento temporaneo per consentire la realizzazione di una casa di comunità. L'ospedale San Carlo, che gestisce il consultorio, lo trasferirà nella propria sede e, nel frattempo, la struttura di via Monreale sarà ristrutturata in modo da ospitare una delle case di comunità (vie di mezzo tra il medico di base e l'ospedale) previste dalla riforma sanitaria regionale Fontana-Moratti.

"Il consultorio è una realtà fondamentale per il territorio, una delle pochissime rimaste, e non deve essere smantellata", ha commentato Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd, ricordando i servizi di sostegno alle famiglie, di supporto psicologico e di presa in carico dei ragazzi segnalati dall'autorità giudiziaria: "Il suo trasferimento all'ospedale San Carlo sarebbe la sua cancellazione". Secondo Rozza, il centrodestra "smantella quel poco che resta della sanità territoriale".

Nel pomeriggio dell'8 marzo sono arrivate anche le repliche. Come quella dei leghisti Stefano Bolognini e Alessandro Verri, secondo cui "i consultori saranno parte integrante delle case di comunità" e quello di via Monreale, in particolare, tornerà lì dopo la riqualificazione con fondi del Pnrr, mentre il trasferimento temporaneo al San Carlo servirà "ad evitare disagi". Critico col centrosinistra anche Marco Bestetti di Forza Italia, che parla anche di tempistiche: "Tra circa sei mesi il consultorio tornerà nella sua sede attuale", mentre temporaneamente viene spostato "presso la vicina struttura ospedaliera del San Carlo". Quanto vicina, è presto detto: dieci minuti in auto senza traffico, quaranta minuti a piedi di buon passo, 20-30 minuti di trasporto pubblico con cambi.

La promessa del trasferimento solo temporaneo era già stata avanzata dall'ospedale San Carlo e dalla regione, ma con risposte non del tutto rassicuranti agli occhi dei consiglieri di centrodestra: "Non si menziona il centro adozioni e la gestione delle segnalazioni del tribunale", la replica di Michele Usuelli, medico e consigliere regionale di Più Europa/Radicali, preoccupato che nella ricollocazione in via Monreale si lasci qualcosa 'indietro'.

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