Un viaggio di 10mila chilometri per mangiare una pizza a Milano
Una visita speciale da Pizzaut, il locale gestito da ragazzi autistici
Un viaggio di 10mila chilometri per assaggiare una pizza. E conoscere la ricetta speciale di un progetto unico al mondo che grazie a un sogno nato proprio a Milano è diventato realtà. "Vengono dalla Corea del Sud per conoscere PizzAut", ha spiegato con un pizzico di orgoglio Nico Acampora, fondatore e ideatore del ristorante di Cassina de' Pecchi, nel Milanese, gestito da ragazzi con disturbi dello spettro autistico.
"Mi raccontano che in Corea nasce un bimbo Autistico ogni 38 bambini e che da loro non esiste nulla di paragonabile a PizzAut", ha detto condividendo quello che è stato un incontro speciale. "Una signora coreana mi dice che ha una bimba autistica e mi commuove", ha proseguito Acampora. "Nico grazie, io ti seguo dalla Corea, sei una speranza vera, sono emozionata di essere qui e vedere il tuo lavoro". Un viaggio speciale per vedere dal vivo l'incredibile realtà messa in piedi grazie alla tenacia di un papà di un bimbo autistico che oltre a sognare un futuro diverso per il suo bambino, con delle possibilità concrete di inserimento e autonomia lavorativa, ha avuto il coraggio di creare un luogo che ancora non esisteva.
La delegazione ha pranzato nel ristorante di Pizzaut e ha avuto modo di conoscere la pizzeria dove, come ha spiegato Acampora, lavorano 19 ragazzi autistici in aggiunta ad altre due risorse. Se per comprendere e gustare i sapori autentici della pizza non c'era bisogno di parole, per rendere possibile un dialogo e uno scambio di idee è stato fondamentale l'apporto di una traduttrice. "Quando tornate in Corea potete aprire Pizzaut", ha scherzato Acampora, salutando la delegazione.