Emergenza coronavirus, aggiornamenti Lombardia: "I provvedimenti presi dovrebbero rallentare contagio"
Il punto della situazione lunedì 24 febbraio: sei le vittime in regione
Con il nuovo bollettino medico di lunedì 24 febbraio 2020, arrivano a 172 le persone contagiate dal Coronavirus in Lombardia. Ad annunciarlo regione Lombardia. Tra loro sembra esserci anche un medico del Policlinico di Milano che era ricoverato all'ospedale Sacco di Milano per una polmonite. Purtroppo si e' registrato anche il decesso di un uomo di 84 anni ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e la morte - in mattinata - di un 88enne di Caselle Landi, nel Lodigiano. In serata, inoltre, un 62enne di Castiglione d'Adda, in dialisi e con diverse patologie pregresse, è deceduto al Sant'Anna di Como.
Un militare in servizio per Strade sicure in una caserma milanese, di ritorno da Crema, è risultato positivo al coronavirus.
"La situazione è che il numero dei contagiati sta aumentando": lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a Radio anch'io, su Radio1. "Aspettiamo di vedere gli esiti dei provvedimenti presi che daranno un contributo a rallentare e interrompere" il contagio. "Nessuno - ha aggiunto - pensava che fosse così aggressiva la diffusione".
Nel frattempo, la psicosi del contagio ha coinvolto tutta Milano: lunedì spettrale con mezzi e treni praticamente vuoti. Il virologo del San Raffaele Roberto Burioni, in un diretta su YouTube dal portale MedicalFatcs, ha invitato a "non farsi prendere dal panico": "Dobbiamo essere grati al sacrificio delle popolazioni nella zona di contenimento. Nè dobbiamo spaventarci per l'aumento dei casi nei prossimi giorni: gli effetti dei provvedimenti si vedranno tra 8, 10 giorni, alla fine della prossima settimana".
Gli aggiornamenti di lunedì pomeriggio
A quasi 24 ore dall'ordinanza valida su tutto il territorio lombardo che tra l'altro chiude dalle 18 alle 6 tutti i luoghi di aggregazione, Fontana e Gallera hanno tenuto una conferenza stampa di aggiornamento. I morti accertati in regione sono cinque, mentre sono stati effettuati circa 1.500 tamponi. I casi accertati nel Milanese sono tre: il medico del Policlinico, il paziente di Mediglia e un'altra persona che lavora nel Lodigiano; dubbio ancora sul paziente di Sesto, risultato prima debolmente positivo e poi negativo.
I numeri utili
Coloro che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori non devono andare in pronto soccorso, ma devono chiamare il numero verde unico regionale 800.89.45.45 che valuterà ogni singola situazione e spiegherà che cosa fare. Per informazioni generali chiamare invece il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute. Particolare attenzione su questo punto è stata dedicata, lunedì pomeriggio, da parte di Fontana e Gallera, che hanno sottolineato che il 112 non va assolutamente intasato per chiedere informazioni.
Ordinanza della regione per Coronavirus
Nella tarda mattinata di domenica è stato lo stesso Fontana, insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, a firmare un'ordinanza speciale che decreta la chiusura di tutti "i luoghi di aggregazione" e la sospensione di tutti gli eventi.
L'ordinanza è valida per tutto il territorio regionale fino a "nuovo ordine". Saranno chiusi cinema, teatri, scuole, "musei e altri luoghi di cultura" e dalle 18 saranno chiusi al pubblico pub, bar e discoteche. Sospese anche le celebrazioni religiose e gli appuntamenti sportivi.
Coronavirus, mezzi Atm regolari a Milano
Regolarmente in funzione, invece, i trasporti pubblici. Nella tarda serata di domenica, Atm ha fatto sapere che "in accordo con quanto indicato dalle autorità, domani - lunedì - il servizio di trasporto pubblico Atm sarà attivo su tutta la rete. Daremo aggiornamenti in tempo reale e informazioni sul nostro sito e sull'app".
La stessa azienda ha annunciato che "stiamo svolgendo una sanificazione straordinaria quotidiana dei mezzi in circolazione, dai sostegni ai sedili a tutte le superfici di contatto, ma la collaborazione di ogni cittadino è fondamentale", invitando i passeggeri a seguire "le dieci regole del ministero della Salute".
Fontana: "Non isoleremo Milano"
"Al momento non pensiamo di isolare Milano, stiamo pensando a iniziative limitate e settoriali", ha spiegato il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ospite domenica pomeriggio a Mezz'ora in più, programma di RaiTre di Lucia Annunziata.
"Per il momento abbiamo chiuso le scuole, sospeso le attività sportive e gli eventi legati al carnevale. Inoltre - ha concluso - stiamo cercando di monitorare una per una tutte le persone che sono state contagiate dal coronavirus".
Coronavirus, i contagiati
Domenica mattina era stata riscontrata la positività su un 17enne della Valtellina che studia a Codogno, mentre sabato sera era risultato contagiato un 40enne di Torino che vive a Cesano, dove sarebbe entrato in contatto con uno dei pazienti del "focolaio di Codogno".
È ormai acclarato, infatti, come confermato dalle autorità regionali, che il contagio sia partito proprio da quella zona. Il primo caso era stato certificato giovedì sera e poi a partire dal "paziente 1" - un 38enne ricoverato in terapia intensiva - si è passati a sua moglie - incinta -, a un loro amico e a cascata ad altri pazienti, tra cui una signora di 77 anni morta a Casalpusterlengo, che è la prima vittima del Coronavirus.
Sabato poi il virus è "sbarcato" anche a Milano, con i primi due contagi: un uomo di Sesto, ricoverato al San Raffaele - e un anziano di Mediglia, che si trova al Sacco. Anche se i casi "nel circondario di Milano - ha annunciato il sindaco Beppe Sala domenica mattina - sono quattro".
"È quindi quanto mai necessario porre in essere misure ancora più stringenti e rigorose - ha chiarito Fontana -. I lombardi stanno dimostrando un grandissimo senso civico e senza isterismi si stanno adeguando a questa situazione".
Scuole chiuse a Milano e in Lombardia
E la prima mossa è arrivata poco dopo. Da lunedì 24 febbraio scuole chiuse a Milano. "A questo punto anche a livello prudenziale penso che le scuole vadano chiuse a Milano, proporrò al presidente di regione di allargare intervento a livello di città metropolitana. È un intervento prudenziale, lontano da noi l'idea di scatenare psicosi", ha annunciato domenica mattina il sindaco Beppe Sala durante un incontro con la stampa in Prefettura.
Il primo cittadino ha spiegato che può decidere in autonomia per gli istituti cittadini, perché "oggi abbiamo quattro casi che sono nel circondario di Milano".
La stessa scelta è stata presa per tutti gli istituti lombardi, che resteranno chiusi da lunedì 24 almeno per una settimana. Chiusure anche per la Settimana della Moda, con Armani - primo tra tutti - che ha deciso di "vietare" al pubblico la sua sfilata.
Supermercati presi d'assalto
Per tutta la giornata, a testimonianza della paura che c'è tra la popolazione, in numerosissimi supermercati tra il capoluogo e i comuni vicini si sono registrate scene identiche, con clienti tra le corsie con due o tre carrelli e file lunghissime alle casse.
Pian piano sono terminate le scorte d'acqua, la pasta, i sughi, i detersivi, le mascherine e - inevitabilmente - i gel antisettici. In molti si sono presentati nei supermercati con le mascherine a coprire il volto. Dalla regione hanno comunque sottolineato che, nonostante le restrizioni, non sono previste al momento chiusure per i negozi di vicinato né per i supermercati.
Coronavirus, i contagi in Italia
Alle 12.30 di domenica 23 febbraio il capo del dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, ha fatto il punto sulla situazione dei contagi durante una conferenza stampa a Roma.
"Complessivamente ci sono 132 persone che sono positive al coronavirus: due sono decedute e una è guarita (si tratta del ricercatore italiano rientrato da Wuhan, ndr) - ha spiegato Borrelli -. 88 persone si trovano in Lombardia, 24 in veneto, 6 in Piemonte, 9 in Emilia e due nel Lazio (i ricoverati allo Spallanzani,ndr). Il totale delle persone sotto osservazione 129. 54 di questi sono ricoverati negli ospedali con sintomi, 26 in terapia intensiva e 22 in isolamento domiciliare".
"Per il momento non siamo riusciti a individuare il paziente zero - ha spiegato Borrelli -. È difficile formulare previsioni sulla diffusione del virus".
Confermato Coronavirus a Sesto, altri 2 casi sospetti
Sempre domenica mattina, dopo qualche ora di confusione, il sindaco di Sesto, Roberto De Stefano, ha confermato che "il cittadino sestese, ricoverato al San Raffaele, è risultato positivo al Coronavirus".
"Abbiamo già predisposto un'ordinanza che prevede la chiusura di scuole, asili, centri anziani, biblioteche e l'annullamento di tutte le manifestazioni sportive ed eventi pubblici", ha fatto sapere il primo cittadino.
"Siamo in costante contatto con tutti gli enti coinvolti e con le strutture sanitarie - ha fatto sapere poco dopo -. 300 tamponi già effettuati a Sesto San Giovanni. Ci sono ulteriori 2 casi sospetti già isolati, uno all’ospedale di Sesto e uno alla Multimedica, ma non ancora confermati". Il primo cittadino, sulla scia di quanto già fatto dalla regione poco prima, nel pomeriggio ha firmato un'ordinanza con provvedimenti "drastici", che dispone anche la chiusura di centri commerciali e parte degli uffici comunali.
Ischia e Basilicata "vietate" ai lombardi
E proprio con un'ordinanza, domenica pomeriggio, i sindaci di Ischia - famosa isola del Napoletano - hanno disposto il divieto di sbarco per i turisti lombardi, veneti e cinesi. Il divieto, hanno fatto sapere i sei primi cittadini firmatari del documento, resta in vigore fino al 9 marzo.
Successivamente la Regione Basilicata ha emanato una ordinanza che dispone la quarantena a domicilio per le persone (residenti in Regione) che, arrivate in Basilicata, provengono dalla Lombardia o vi hanno transitato negli ultimi 14 giorni. L'ordinanza ha fatto discutere ("capirei se riguardasse solo la nostra zona rossa, ma così si blocca l'Italia", ha commentato il governatore lombardo Attilio Fontana). Successivamente Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, ha specificato che si tratta di un provvedimento "non coercitivo ma solo fiduciario: abbiamo molti studenti che vivono in Lombardia".
Coronavirus, Regione si organizza per la quarantena
L'esigenza in Lombardia ora è organizzare la possibile quarantena. Ad ora ci sono due strutture per accogliere le persone da isolare: sono l'ospedale militare di Baggio e una c militare di Piacenza ma la Regione sta "predisponendo altri luoghi per ricoverarli perché il numero sarà molto rilevante", ha precisato Attilio Fontana a SkyTg24.
Abbiamo individuato inoltre un ospedale dismesso - ha aggiunto - e poi chiederemo se ci sono strutture private alberghiere che si mettono a disposizione",
Università chiuse, stop calcio
Sabato sera, nel corso di uno speciale consiglio dei ministri organizzato proprio per rispondere all'emergenza, è stato deciso di chiudere le univeristà lombarde e di sospendere ogni attività sportiva in Lombardia e Veneto.
Inter-Sampdoria, prevista per domenica sera al Meazza, è stata rinviata a data da destinarsi e domenica è previsto un incontro in Prefettura per fare nuovamente il punto della situazione. Ora, però, il governatore chiede "misure più stringenti".
Il coronavirus non ferma la corsa ad Arluno
Sport fermo, ma non dappertutto. Ad Arluno, infatti, alle 10 di domenica è partita la gara "6 ore con l'abbraccio": una corsa podistica di sei ore su un tracciato lungo 2,5 chilometri.
Gli organizzatori, contattati da MilanoToday intorno alle 9.45, hanno precisato che la manifestazione si svolge regolarmente essendo completamente all'aperto ma "non saranno disponibili gli spazi comuni".
Scappano da Codogno per tornare in Irpinia
Non si è lasciato fermare dalla decisione di isolare Codogno, invece, un ragazzo che ha lasciato il paese del Lodigiano per tornare a Montefusco, un comune della provincia di Avellino.
Per la famiglia del ragazzo, un 27enne, è scattata la quarantena. La misura è stata disposta dal primo cittadino del paese irpino, Gaetano Zaccaria.
L'ordinanza è stata emessa in maniera precauzionale: servirà a consentire tutte le verifiche del caso sul giovane e la sua famiglia. Resta da capire in che modo il giovane sia tornato in Campania, se a bordo di un treno, un autobus o un'auto.
Lo stesso hanno fatto due fratelli di Lauro, sempre in Irpinia, che sono tornati da Codogno domenica. I due hanno preso un treno per Milano e dal capoluogo sono arrivati a Napoli a bordo di un convoglio dell'Alta velocità.
Centinaia di persone in coda ai supermercati
E proprio a Codogno - così come a Milano e provincia - si registrano scene surreali. Due immagini identiche, due fotografie praticamente uguali: supermercato pieno e fuori una lunga fila indiana di carrelli. Persone in coda una dietro l'altra per fare provviste. È accaduto nella mattinata di domenica 23 febbraio in due supermarket di Casalpusterlengo, comune del lodigiano che da venerdì sta facendo i conti con il Coronavirus.
Sul posto è intervenuta anche la polizia locale che sta cercando di regolamentare il flusso dei clienti. Per il momento tutto si sta svolgendo in tranquillità e non si registrano situazioni di tensione.
Foto - Un supermercato di Casalpusterlengo
I numeri per informazioni sul Coronavirus
Dalla regione è partito nuovamente l'invito ai cittadini a usare i numeri "speciali" attivati per il Coronavirus, per non far collassare il centralino del 112.
"I cittadini che risiedono nei comuni del focolaio - nel Lodigiano - non devono recarsi in pronto soccorso ma chiamare il numero 800 894545. Per informazioni generali chiamare invece il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute", ha ricordato regione Lombardia.
Da trovare il vero paziente zero
Continua intanto la "caccia" al paziente zero. Ad ora, infatti, hanno dato tutti esito negativo gli approfondimenti sul manager 40enne tornato dalla Cina il 21 gennaio che si era incontrato almeno tre volte col "paziente 1", il 38enne di Codogno che è stato il primo a manifestare i sintomi del virus.
Come i tamponi, un risultato negativo è arrivato anche dagli esami del sangue con cui i medici avevano cercato tracce di anticorpi che avrebbero dimostrato che aveva avuto, e sconfitto, il virus. "Suo cognato è risultato positivo - aveva evidenziato Gallera nel pomeriggio di sabato - e non ha avuto contatti con altri potenziali contagiati, quindi resta probabile che il paziente zero sia il manager, ma non escludiamo altre possibilità e siamo ancora investigando".
Sabato sera, invece, il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, aveva annunciato che il manager non è il paziente zero. "Dai test effettuati – ha annunciato – è emerso che non ha sviluppato gli anticorpi. Il paziente zero non ha sviluppato gli anticorpi, non è lui. Va cercato. Questo cambia tutto il quadro".