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Coronavirus, bambini contagiati (stanno bene). La Regione "allenta" su chiusura bar

L'ultimo bollettino parla di 12 vittime accertate nella Nazione, 9 in Lombardia. L'esperto: "In Italia c'è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%"

I bilanci continuano a cambiare di ora in ora. In Italia, fino a martedì sera erano già oltre 300 le persone contagiate, delle quali 259 in Lombardia, dove la maggior parte dei casi è concentrata nel focolaio del lodigiano. Anche se a Milano, per esempio, aumentano i casi di pazienti che hanno contratto il virus, come quello dei due specializzandi del Policlinico, dov'è si era presentato il primo caso - il medico - milanese. Nel frattempo, rimangono stabili le condizioni del cosiddetto "paziente 1" di Castiglione ricoverato a Codogno.

I bimbi contagiati da Coronavirus

Mercoledì mattina la Regione ha confermato che tra le persone che hanno contratto il virus ci sono sei minori. Uno ha 15 anni a Seriate (Bergamo), altri due 10 uno di Soresina (Cremona) e l'altro di San Rocco al porto (Lodi) e una 4 anni di Castiglione d'Adda. La più piccola - la bimba di 4 anni - è ancora ricoverata in ospedale al San Matteo, così come il 15enne Le loro condizioni non sono preoccupanti.

Al virus è risultato positivo nei giorni scorsi anche un 17enne della Valtellina che frequenta l'istituto Tosi di Codogno e successivamente anche un suo compagno di scuola della provincia di Sondrio.

I morti per Coronavirus

Aumenta anche il numero dei morti in Italia e in Lombardia. L'ultimo bollettino parla di 12 vittime accertate nella Nazione, 9 in Lombardia: le ultime vittime sono un 84enne di Nembro, in provincia di Bergamo, un uomo di 91 anno di San Fiorano, una donna di 83 anni di Codogno, entrambi in provincia di Lodi. Così come un 69enne lodigiano morto in Emilia. E una donna di 76 anni che era stata ricoverata in rianimazione a Treviso per complicanze respiratorie.

La mappa aggiornata in diretta dei contagi da Coronavirus

Coronavirus: la mortalità e la possibilità di guarigione

Le vittime in Italia, finora, sono tutte persone anziane. Molti di loro avevano già gravi patologie preesistenti, per cui avevano il sistema immunitario molto debilitato. Un dato in linea con quanto rivelano le ricerche scientifiche. Le cifre al momento "ci dicono che soltanto un numero limitato di persone può avere conseguenze anche letali, soprattutto se si tratta di persone anziane e/o con problemi di salute come malattie cardiovascolari pregresse", ha rivelato il direttore dell'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia, Giovanni Maga, che ha analizzato uno studio scientifico sul Covid-19 realizzato in Cina

Il medico ha spiegato in Cina la mortalità più elevata si è riscontrata nella provincia di Hubei, e in particolare nella città di Wuhan: "dipende probabilmente dalle difficoltà riscontrate soprattutto nelle prime fasi dell'epidemia a fornire un'assistenza puntuale ed adeguata a tutti i casi che si presentavano".

Nelle altre province, invece, "la gestione dei casi gravi ha consentito di abbassare il tasso di mortalità fino a livelli dello 0,1-0,3%, confermando di nuovo che si tratta di una malattia infettiva in grado di dare conseguenze anche gravi ma in una fascia di persone ben definita e a cui invece l'assoluta maggioranza delle persone risponde senza andare incontro a gravi patologie e quindi risponde con la guarigione".

"In Italia c'è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l'influenza. Da quest'ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il Coronavirus c'è la mortalità. L'unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo". Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità in conferenza stampa alla Protezione civile. Prima che fosse individuato il 'caso indice', vale a dire il 38enne di Cologno, il coronavirus era già in circolazione nel lodigiano da "una/due settimane". Lo ha detto il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Iss Giovanni Rezza confermando il focolaio "è abbastanza circoscritto". "Quasi tutto - ha precisato - è riconducibile all'epicentro dell'epidemia, che si trova nel lodigiano. Poi ci sono un paio di focolai più piccoli in Veneto. Ma gli altri sono casi che vengono dall'epicentro dell'epidemia".

Tutti coloro che sono stati negli ultimi 14 giorni nelle zone 'focolaio' italiane - quindi nei 10 comuni lombardi e a Vo' Euganeo - devono comunicarlo alla Asl che dispone la "sorveglianza sanitaria" e "l'isolamento fiduciario" nella propria abitazione. 

Coronavirus: le difficoltà logistiche e il numero verde

Una delle difficoltà maggiori nella gestione dell'emergenza ha riguardato la gestione della 'paura' ingiustificata delle persone dopo due ordinanze regionali: la prima che isolava i dieci comuni del Lodigiano (oggi chiamato zona rossa) da dov'è si è diffuso il virus, e la seconda blindava di fatto l'intera regione con scuole chiuse, messe e riti religiosi vietati, così come eventi sportivi con partecipazione massiva. 

La gente ha preso d'assalto i supermercati, anche se non è prevista alcune chiusura dei negozi e in questi giorni supermercati e ortomercato hanno funzionato regolarmente. Mascherine e amuchina sono andate a ruba anche in farmacia, non senza casi di sciacallaggio. Così come i numeri verdi lanciati per gestire l'emergenza sono stati presi d'assalto.

Infatti, coloro che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori non devono andare in pronto soccorso, ma devono chiamare il numero verde unico regionale 800.89.45.45 che valuterà ogni singola situazione e spiegherà che cosa fare. Per informazioni generali chiamare invece il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute. Fontana e Gallera hanno sottolineato che il 112 non va assolutamente intasato per chiedere informazioni.

Ad oggi il numero unico regionale 800894545 sta ricevendo una media di circa 300.000 chiamate al giorno. Per questo motivo sono già operativi 21 volontari della Protezione civile e altri ancora stanno terminando la formazione.

Stop alle tasse e tributi nei paesi della zona rossa

L'emergenza sta piegando l'economia dell'intera Regione Lombardia, in particolare dei comuni della zona rossa. Per questo il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha firmato il decreto ministeriale per la "sospensione degli adempimenti e i pagamenti dei tributi e delle ritenute fiscali per cittadini e imprese della cosiddetta zona rossa che stanno subendo conseguenze più pesanti" dell'emergenza coronavirus.

Una misura, ha detto al Tg1, "doverosa per cittadini ai quali siamo tutti vicini". Gualtieri ha annunciato anche di avere "già concordato con Abi la sospensione delle rate dei mutui per i residenti della zona rossa". In particolare, vengono sospesi i versamenti delle imposte e delle ritenute e gli adempimenti tributari per i contribuenti e le imprese residenti o che operano negli undici comuni interessati dalle misure di contenimento del contagio da Coronavirus.

La sospensione riguarda anche le cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e quelli conseguenti ad accertamenti esecutivi. Il decreto, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, riguarda i versamenti e gli adempimenti scadenti nel periodo compreso fra il 21 febbraio e il 31 marzo 2020. I Comuni interessati sono: in Lombardia Bertonico (Lodi) Casalpusterlengo (Lodi) Castelgerundo (Lodi) Castiglione D'Adda (Lodi) Codogno (Lodi) Fombio (Lodi) Maleo (Lodi) San Fiorano (Lodi) Somaglia (Lodi) Terranova dei Passerini (Lodi); in Veneto Vò (Padova).

Non solo, sono tantissimi gli eventi e gli appuntamenti rimandati: oltre alle partite di calcio e alle varie gare sportive, è stato rinviato anche il Salone del Mobile. Per compensare sono sorte iniziative di ogni tipo: dai traduttori volontari al porno gratis nelle zone in quarantena.

Mercoledì 26, dopo varie polemiche da parte dei ristoratore e dei commercianti, la Regione ha specificato che "possono rimanere aperti i bar" dopo le 18: ecco le condizioni.

Coronavirus a Milano: mezzi Atm, treni Trenord e lavoro a casa

In città, a Milano, la circolazione delle persone per strada è molto diminuita: merito anche dello smartworking. Regolarmente in funzione, invece, i trasporti pubblici. Nella tarda serata di domenica, Atm ha fatto sapere che "in accordo con quanto indicato dalle autorità, domani - lunedì - il servizio di trasporto pubblico Atm sarà attivo su tutta la rete. Daremo aggiornamenti in tempo reale e informazioni sul nostro sito e sull'app". 

La stessa azienda ha annunciato che "stiamo svolgendo una sanificazione straordinaria quotidiana dei mezzi in circolazione".

Anche Trenord è impegnata nella sanificazione dei suoi treni. Per questo, e considerando la riduzione dei passeggeri, sono stati cancellati molti treni (qui tutte le info).

Modifiche anche per la circolazione dei mezzi di Movibus, che nel frattempo ha adottato un curioso sitema di protezione contro il virus (le immagini).

Come proteggersi dal Coronavirus?

C'è un vademecum con tutto quello che bisogna sapere per cercare di allontanare l'incubo contagio. Le mascherine servono davvero per proteggere dal Coronavirus? La risposta, anche discretamente categorica, è arrivata martedì mattina da Walter Ricciardi, componente del comitato esecutivo dell'organizzazione mondiale della Sanità e da lunedì consigliere del ministro Roberto Speranza proprio per affrontare la diffusione del virus.

Durante il solito punto stampa, il professore - accanto al capo della protezione civile, Angelo Borrelli - ha spiegato: "Le mascherine alle persone sane non servono a niente. Servono per proteggere le persone malata da un potenziale contagio con la loro vociferazione e servono per proteggere il personale sanitario".

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