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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Il membro del Governo Garavaglia contro il Governo: "Danno sci alla Lombardia va indennizzato"

"La mancata riapertura, doccia gelida", ha commentato il presidente lombardo Attilio Fontana

"Oggi ci siamo incontrati per una riunione operativa sulla mancata riapertura degli impianti sciistici. L'obiettivo era quantificare il danno creato dal Governo. Questo danno infatti va indennizzato e per questo era importante capirne l'entità". A parlare così, quasi il Governo fosse un'entità terza, è proprio il neoministro del Turismo del Governo Draghi, il leghista Massimo Garavaglia durante la conferenza stampa che è seguita all'incontro con i gestori degli impianti sciistici, con gli assessori regionali Lara Magoni (Moda, Marketing territoriale e Turismo) e Massimo Sertori (Montagna ed Enti locali), il presidente lombardo Attilio Fontana e il presidente piemontese, Alberto Cirio.

Garavaglia: "Non si può sapere il giorno prima quel che accadrà il giorno dopo". Video

"La montagna finora è stata dimenticata - ha aggiunto Garavaglia -. Ci sono alberghi che non lavorano da 10 mesi e stagionali che non hanno potuto nemmeno iniziare. Bisogna trovare delle soluzioni. Abbiamo parlato anche della ripartenza, perché in questo momento due cose sono fondamentali, la programmazione e lavorare per mantenere competitività del sistema montagna. Sicuramente i fondi del recovery fund verranno utilizzati per investimenti mirati e sostanziosi in questo settore". "Gli indennizzi sono fondamentali ma anche programmazione - ha sottolineato l'assessore Sertori - bisogna creare condizioni per la riapertura".

"Il Governo riveda modalità e tempi con cui si decidono i cambiamenti di colore e le riaperture, così è schizofrenico e non va nella direzione di contrastare efficacemente epidemia - ha commentato Attilio Fontana -. Abbiamo ascoltato il grido di dolore di tanti operatori, dei sindaci e dei rappresentanti delle Comunità montane. Ci hanno espresso la loro angoscia e disillusione perché questo può essere davvero un colpo decisivo per le sorti di tanti comprensori".

"La contestazione principale - ha chiosato Fontana - è anzitutto al metodo. Meno di una settimana fa il Cts aveva dato il via libera alla riapertura degli impianti, i gestori si erano attrezzati e noi avevamo emesso un'ordinanza per riprendere le attività sciistiche nel rispetto delle regole concordate fra Regioni, Governo e Cts. La nostra, in particolare, prevedeva riaperture al 30%. Purtroppo all'ultimo momento è arrivata questa doccia gelata che ha bloccato la ripartenza. Da parte di tutti si sono sollevate una serie di richieste, di ristori e di risarcimenti del danno".


 

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