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Più telecamere per la sicurezza, più trasporti e nuovi orari: la ricetta di Beppe Sala per il futuro

Il sindaco "disegna" la sua Milano del futuro. E sul vaccino covid: "Non vedo l'ora di farlo"

Il nuovo ritmo della città, l'emergenza coronavirus, l'aumento dei trasporti. E la questione sicurezza, riesplosa in tutta la sua forza dopo la morte di Stefano Ansaldi, il ginecologo trovato privo di vita sabato sera in via Macchi con una coltellata alla gola in circostanze ancora da chiarire del tutto. 

Nella giornata di martedì, tra appuntamenti istituzionali e interviste tv, il sindaco Beppe Sala - ormai ufficialmente candidato alle elezioni del prossimo anno - ha provato a immaginare la Milano del futuro. La sua Milano. 

Per la campagna elettorale, "due sono le priorità - ha spiegato al TgR -. Il primo importante progetto per Milano è il prolungamento delle metropolitane e, in generale, del trasporto pubblico, magari anche di superficie verso fuori Milano, a Settimo Milanese, piuttosto che a Vimercate e la M4 a Segrate. E poi c'è un'altra questione importante: quella di creare un grande collegamento tra la centrale di Cassano e la città per portare il teleriscaldamento ad altre 150mila famiglie milanesi". 

Quindi, ecco il passaggio sulla sicurezza, con una stoccata all'opposizione. "Bisogna andare avanti, più persone sul territorio, più telecamere, più controllo. Il problema è dare soluzioni e non citare, come sta facendo in questi giorni la destra, il tema perché non esiste una bacchetta magica". Sempre al TgR, un rapido passaggio sul vaccino anti covid, che in Lombardia dovrebbe sbarcare il prossimo 27 dicembre, con un avvio simbolico - sono previste 1.700 dosi - riservato al personale sanitario. A vaccinarsi, appena si potrà, sarà anche il primo cittadino che ha detto di non "vedere l'ora".

Se dovesse perdere le elezioni, Sala ha già annunciato che resterà in consiglio comunale e che si troverà un lavoro. Se le vincerà, invece, sembra avere già chiaro chi vorrà al suo fianco. "Penso a una giunta molto nuova e che darà molta apertura ai giovani. Non per la voglia di cambiare, ma perché dopo aver fatto il primo mandato, dove ho avuto la fortuna di ereditare una giunta che derivava dall'esperienza di Pisapia, ho la volontà di cambiare aprendo ai giovani. Anche la lista Beppe Sala - ha annunciato - sarà guidata da due giovani". 

Nel pomeriggio, all'apertura del giardino di viale Crispi, il sindaco aveva invece parlato di quelli che saranno i prossimi giorni della sua città, che dovrà fare inevitabilmente i conti con gli scenari post covid. Lo spunto era arrivato dal ritorno degli studenti a scuola dal prossimo 7 gennaio, che porterà a un cambiamento degli orari di apertura di uffici e negozi per cercare di non saturare i mezzi pubblici, con Atm e Trenord che proprio martedì hanno annunciato i loro piani

"Il tema vero - aveva ribadito - è l'affollamento dei trasporti. Abbiamo pensato di intervenire da quel punto di vista e di intervenire anche nell'accordo con i commercianti, perché aprano dopo le 10. Questo mi sembra un segno positivo. Mi chiedo se queste misure sono temporanee o se potrebbero essere un esempio di quello che la nuova città, con i nuovi tempi, proporrà ai milanesi". E a chi gli chiedeva se la "rivoluzione" degli orari potrebbe durare anche dopo la pandemia, il sindaco ha risposto: "Credo ce ne sarebbe bisogno. Però queste cose ovviamente se sono immaginate a tavolino e non trovano riscontro nei cittadini e nel settore economico alla fine durano quel che durano. Se le prendiamo come un'esperienza per vedere se funzionano e poi c'è accordo, sarebbe molto positivo per il traffico, per l'inquinamento in inverno. Io - aveva concluso Sala - sono decisamente favorevole a un po' di ripensamento degli orari della città".

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