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Bollettino covid Milano e Lombardia, i dati di oggi lunedì 21 giugno

I dati ufficiali sull'andamento dell'epidemia di covid in Lombardia

La Lombardia continua, senza sosta, a monitorare la situazione covid. Da giorni, però, la fase più acuta dell'emergenza sembra essere passata e i dati che arrivano nei bollettini quotidiani del Pirellone e del ministero della salute lo confermano. Il rapporto tra tamponi effettuati e nuovi positivi è costantemente sotto l'1%, i reparti ordinari si svuotano e le terapie intensive finalmente respirano. Il tutto mentre la campagna vaccinale prosegue spedita e senza intoppi. Le riaperture delle settimane passate - la zona gialla prima, quella bianca poi - fortunatamente non hanno causato impennate nei contagi e nei ricoveri e anche l'allarme varianti del covid sembra essere sotto controllo. La Lombardia può guardare al futuro con più ottimismo. 

I dati di lunedì 21 giugno

I dati delle ultime 24 ore registrati lunedì 21 giugno confermano in pieno questa tendenza. In Lombardia sono stati trovati 83 nuovi positivi al covid su 10.470 tamponi, con un indice di positività dello 0,7%. Nella Città metropolitana di Milano i nuovi positivi sono 22, di cui 6 a Milano città. Nessun nuovo caso di positività nelle province di Lecco e Sondrio, appena uno nel Lodigiano, tre a Pavia, cinque a Cremona e Varese, sei a Como e Monza-Brianza, sette a Brescia, otto a Mantova, dodici a Bergamo.

Rimangono 77 le persone ricoverate in terapia intensiva, stesso dato del giorno precedente; sono invece ora 391, cioè 17 in meno, i ricoverati nei reparti non intensivi. Infine, purtroppo quattro persone sono mancate per covid nelle ultime 24 ore, portando il totale a 33.757 dall'inizio della pandemia.

Addio alle mascherine? 

Intanto, l'obbligo di indossare la mascherina anti covid all'aperto potrebbe avere i giorni contati. Il 28 giugno, quando tutta l'Italia sarà bianca, potrebbe essere la data decisiva.  Ci ragionerà oggi il comitato tecnico scientifico, anche se c'è chi ipotizza uno slittamento fino alla settimana successiva, il 5 luglio. In serata gli esperti del Cts dovrebbero arrivare a una sintesi. 

Sembra tramontata, di fronte al trend costante di numeri in calo sui contagi, l'ipotesi dello stop delle mascherine all'aperto a metà del prossimo mese. La mascherina andrà comunque indossata nei luoghi a rischio assembramento, ma all'aperto l'obbligo sembra avere i giorni contati. 

Il premier Mario Draghi, durante la conferenza sull'andamento della campagna vaccinale, lo aveva lasciato intendere sottolineando che avrebbe chiesto un parere certo al Cts. E poco dopo il ministro della salute, Roberto Speranza, aveva spiegato di aver fatto il primo passo ufficiale per raccogliere le osservazioni degli esperti del comitato. 

Qualche giorno fa, anche il governatore lombardo Attilio Fontana, si era sbilanciato sul tema mascherina, invitando comunque tutti alla prudenza. “Molte restrizioni sono state eliminate, il prossimo mese di luglio si potrà eliminare la mascherina all’aperto - aveva anticipato durante un incontro con la stampa -. Non dobbiamo però dimenticare che anche se in misura minore il virus circola ancora e soprattutto con la variante indiana, soprattutto in luoghi chiusi e tra persone non conviventi e vaccinate, è quindi indispensabile continuare ad osservare il distanziamento". 

"Così come è atto di responsabilità sottoporsi a test qualora si entri in contatto con persone che contraggono il virus e osservare tutte le regole previste, compreso l’isolamento. Più saremo responsabili - aveva concluso - più terremo sotto controllo il virus e potremo godere della libertà di cui a lungo siamo stati privati".

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