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Coronavirus

Bollettino coronavirus domenica 1 novembre: in Lombardia 8.607 casi, Milano maglia nera

I dati ufficiali del ministero della Salute, della Protezione Civile e della Regione Lombardia

Il bollettino sul coronavirus di domenica conferma la situazione critica in Italia e in Lombardia. A livello nazionale i nuovi casi sono stati 29.907, con 208 vittime nelle ultime 24 ore. In Lombardia i nuovi contagiati sono stati 8.607 (su 39.658 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 21,7%). I pazienti morti con covid in regione, tra sabato e domenica, sono stati 54 (ora sono 17.589, dall'inizio dell'emergenza).

I nuovi pazienti in terapia intensiva in Lombardia sono stati 24, ora ce ne sono in tutto 418. Sono state 213 le persone ricoverate negli altri reparti, per un totale di 4.246. Ora il totale degli ospedalizzati in regione è di 4.664. Sono 489 i nuovi guariti/dimessi.

La provincia di Milano resta maglia nera anche se preoccupano ancora Varese e Monza Brianza. A Milano ci sono stati 3.695 nuovi casi, di cui 1.554 a Milano città. Bergamo: 190; Brescia: 463; Como: 485; Cremona: 181; Lecco: 291; Lodi: 138; Mantova: 117; Monza e Brianza: 1.195; Pavia: 434;
Sondrio: 77; Varese: 1.238. 

I dati regionali

Bollettino coronavirus lombardia e milano 1 novembre 2020-2

I dati nazionali

Bollettino coronavirus 1 novembre 2020-2Nella giornata di sabato 31 ottobre erano stati accertati altri 8.919 casi in tutta la Lombardia (a fronte di 46.781 tamponi). Tra Milano e hinterland erano state trovate altre 3.730 persone positive al virus. Di questi 1.553 a Milano città.

Dopo il bollettino di sabato, il Governo aveva convocato d'urgenza un incontro con il Comitato tecnico scientifico per discutere dei numeri attuali e dell'eventualità di creare nuove zone rosse. In questo caso Milano sarebbe nell'elenco dei territori da 'isolare'.

Il governatore Fontana parla dell'eventuale lockdown

“La diffusione del virus è uniforme in tutto il Paese. Le differenze riguardano l’ampiezza del tracciamento che varia da regione a regione. È evidente che, una volta verificato l’impatto delle misure già adottate sulle curve del contagio, ulteriori azioni di contrasto al virus dovranno a loro volta essere uniformi. Una serie di interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini, che già oggi sono disorientati”.

Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, spiegando “il senso della discussione di domenica mattina fra Regioni, Anci e Upi con il governo”. E poi continua: “Le istituzioni, a partire dal governo devono dare segnali coerenti, forti e credibili. Le Regioni sono, come sempre, pronte a collaborare”.

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