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Coronavirus

Bollettino coronavirus: ricoveri e rianimazioni in calo ma altri 140 decessi

L'aggiornamento con i dati odierni della Protezione civile e del Pirellone

Prosegue la seconda ondata di coronavirus in Lombardia. Lunedì 23 novembre si registra un incremento di + 5.289 casi a livello regionale, su un totale di 32.862 tamponi. Il rapporto tra test processati e nuovi positivi si aggira quindi attorno al 16%. A Milano si contano altri 1.604 contagi, di cui 576 in città. I dati ufficiali su contagi, decessi e ricoveri, come di consueto, sono stati diramati da Protezione civile e Regione Lombardia.

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Le terapie intesive nelle ultime 24 ore registrano quattro pazienti in meno, per un totale di 945 pazienti ricoverati in rianimazione in Lombardia. In calo anche i ricoveri nei reparti covid, che sono 60 in meno rispetto a domenica. Il dato, tuttavia, è un 'saldo' tra i nuovi ingressi, le persone che vengono dimesse e quelle che muoiono. In aumento purtroppo, invece, il numero di decessi, +140 nell'arco di 24 ore.

"Oggi cala il numero sia delle terapie intensive che dei ricoveri. Bene - ha commentato il presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana -. Avanti con responsabilità e rispetto delle regole".

Lombardia verso entrata in 'zona arancione' da venerdì

La Lombardia non più in zona rossa, quella considerata a più alto rischio epidemico, ma in zona arancione, ovvero a rischio intermedio. Dovrebbe succedere venerdì 27 novembre, data che segna la scadenza delle due settimane con parametri stabili richieste alle regioni per poter essere 'promosse' a un'area di diverso colore. Da fine novembre quindi anche a Milano è possibile un allentamento delle norme e dei divieti anti contagio.

Da zona rossa a zona arancione: ecco cosa cambia

Due le differenze principali nel caso il passaggio dovesse avvenire. I lombardi in zona arancione potranno muoversi liberamente all'interno del proprio comune e nel rispetto del coprifuoco (dalle 22 alle 5). I negozi anche non alimentari, inoltre, potranno riaprire. Per quanto riguarda le scuole, inoltre, anche i ragazzi di seconda e terza media dovrebbero poter frequentare le lezioni in presenza (rimane invece la didattica a distanza per scuole superiori e istituti professionali).

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