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Coronavirus

Bollettino coronavirus: altri 88 casi tra Milano e hinterland, nessun nuovo ricovero in terapia intensiva

Non si è registrato nessun aumento nelle terapie intensive mentre ci sono stati quattro nuovi ricoveri

Prosegue la lotta al coronavirus in Lombardia. Nella giornata di mercoledì 9 settembre sono stati accertati altri 218 casi in tutta la Regione (a fronte di 21.368 tamponi). Tra Milano e hinterland sono state trovate altre 88 persone positive al virus arrivato dalla Cina; all'ombra della Madonnina ne sono state infettate altre 50. I dati sono stati resi noti dalla Regione attraverso il consueto bollettino pomeridiano.

Nelle ultime 24 ore non c'è stato nessun nuovo accesso nei reparti di terapia intensiva riservati ai pazienti covid, il personale sanitario sta comunque curando 27 persone nelle rianimazioni. Lentamente ma costantemente, invece, continua ad aumentare la pressione nei reparti covid: in una sola giornata i posti letto occupati dai pazienti sono aumentati di 4 unità per un totale di 252 pazienti. La somma dei casi ospedalizzati, tra rianimazione e reparti, è arrivata a quota 279 .

Non si è ancora fermata la lunga scia di morte provocata dal virus che in una sola giornata ha ucciso altre 3 persone; il totale (ufficiale) è arrivato a quota 16.891 .

Chirurgia robotica all'avanguardia a Milano

Iniziato il nuovo anno accademico della Scuola di Formazione in Chirurgia Robotica del Dipartimento di Scienze della Salute dell'Università degli Studi di Milano presso il Polo Universitario dell'Ospedale San Paolo. Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente di Regione Lombardia, il Rettore dell'Università degli Studi di Milano Elio Franzini, il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Vincenzo Zuccotti e il direttore Generale dell'ASST Santi Paolo e Carlo, Matteo Stocco. L'obiettivo è quello di sviluppare un percorso formativo altamente innovativo attraverso l'utilizzo di un Sistema Robotico di ultima generazione, sviluppare insegnamenti e percorsi formativi rivolti agli studenti, specializzandi e medici strutturati.

Tra le altre finalità anche incrementare ricerche e collaborazioni scientifiche già in atto con molte Università e Istituti nazionali e internazionali attraverso scambi con residents o visiting professor e partecipazioni a studi multicentrici con impatto favorevole sulla produzione scientifica. Il progetto è stato finanziato da Regione Lombardia per l'importo di 700mila euro per l'acquisto di parte della strumentazione necessaria (consolle chirurgica e simulatore virtuale) e dall'Università degli Studi di Milano per il personale e i costi di allestimento e di gestione delle attività didattiche e scientifiche.

"Vogliamo ribadire l'importanza della collaborazione tra istituzioni e Università - ha dichiarato il vicepresidente di Regione Lombardia - per favorire la conoscenza degli studenti attraverso un programma strutturato e integrato sulla tecnica robotica interessando tutte le specialità". "Formazione e lavoro sul campo - ha aggiunto il vicepresidente - sono le priorità di questa collaborazione, nata proprio per stimolare la conoscenza degli studenti attraverso l'utilizzo di apparecchiature innovative di ultima generazione". "La filosofia della tecnica robotica - ha chiarito - è al centro del nostro programma triennale di ricerca e innovazione che sosteniamo con ingenti risorse e con la convinzione di poter compiere un grosso passo avanti nel futuro, per una medicina sempre più di precisione, in grado di ridurre l'invasività di un'operazione". Presso il San Paolo sono state allestite una sala operatoria integrata con installazione di sistema robotico dotato di doppia consolle (una per il discente esperto e l'altra per lo studente) e aule didattiche fornite di collegamento con la sala operatoria per la live surgery e simulatore robotico. L'evoluzione della chirurgia laparoscopica è oggi la chirurgia ad alta complessità tecnologica, che si avvale soprattutto dell'impiego della robotica: migliora la visione del campo operatorio (3D), agevola il chirurgo durante l'esecuzione di interventi di chirurgia maggiore resi complessi da problematiche anatomiche dei pazienti, grazie all'ausilio di strumenti innovativi che consentono movimenti più ampi, precisi e risolutivi, garantendo lo sviluppo dei processi tecnologicamente avanzati nella cura dei cittadini, riduce l'invasività chirurgica e la degenza ospedaliera.

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