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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I camici del cognato di Fontana, rifiutati dalla Regione, sono stati donati alla Croce Rossa di Palermo

La centrale acquisti Aria ha sostanzialmente rifiutato la donazione in autunno. Si trattava di 25 mila camici sequestrati e poi dissequestrati

I camici di Andrea Dini, cognato del governatore lombardo Attilio Fontana, e della sua Paul&Shark (attraverso la Dama Spa) non andranno alla Regione. La donazione di 25 mila camici non è andata a buon fine, la centrale acquisti Aria non ha accettato la fornitura in omaggio. 

Inchiesta camici, per i pm Fontana è coinvolto

Si ricorderà il caso dei camici e dei dispositivi che Dama Spa avrebbe dovuto fornire a pagamento a Regione Lombardia, durante il primo lockdown, quando dal Pirellone cercavano disperatamente indumenti e mascherine da "girare" agli ospedali: emergendo il rapporto di parentela tra Fontana e Dini, quest'ultimo convertì in donazione la fornitura, che per quanto riguarda i camici ammontava a 50 mila pezzi. Il governatore, in aula di consiglio regionale, disse di aver convinto lui il cognato a convertire in donazione la fornitura.

Poi, però, la guardia di finanza gliene sequestrava circa 25 mila, sbloccandoli a ottobre 2020. A quel punto Dama Spa è tornata alla carica proprio con Aria, riproponendo in dono questi camici. Stavolta, però, le risposte di Aria sono diverse. Il caso aperto in procura non fa propendere i funzionari regionali per proseguire un rapporto, anche se donatorio.

Alla fine, donare a Regione Lombardia i camici non è stato possibile: così la Dama Spa li ha "girati" alla sede della Croce Rossa di Palermo.

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