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Vaccini, disastro prenotazioni. La Moratti si scaglia contro Aria: «Inaccettabile, sono inadeguati»

Il disastro a Cremona, Monza e Como: prenotazioni mai arrivate e appuntamenti saltati. Durante la giornata gli ospedali riescono a rimediare chiamando le liste d'attesa ma il rischio è di perdere giornate preziose per la corsa ai vaccini. In serata l'affondo della Moratti

Sabato di passione nei centri vaccinali della Lombardia, a causa di un malfunzionamento del sistema di prenotazioni gestito da Aria. Prenotazioni mai arrivate a centinaia di persone che, invece, erano attese dai sanitari nei vari centri. E così si è dovuti ricorrere alle telefonate dell'ultimo minuto per convocare altri candidati al vaccino anti Covid, per non sprecare le dosi e soprattutto la giornata di vaccinazioni. Alla fine si è potuto vaccinare, ma inevitabili sono fioccate le polemiche.

Emblematiche le parole che, in serata, l'assessora al Welfare e vice presidente della giunta lombarda, Letizia Moratti, ha affidato al suo profilo Twitter: «L’inadeguatezza di Aria Lombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque 30 mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza». Parole inequivocabili che pesano come un macigno. E che confermano la linea già intrapresa dalla Regione: abbandonare il sistema messo a punto da Aria e passare a un altro, di Poste Italiane. L'annuncio era dell'8 marzo e si parlava di «una decina di giorni» per cambiare. Già troppi, a quell'epoca, gli intoppi: come anziani a cui il sistema fissava l'appuntamento a chilometri e chilometri di distanza dall'abitazione. 

I disguidi a Cremona, Como e Monza

Le prime notizie della mattinata davano il pasticcio a Cremona, all'hub della Fiera: 500 persone attese, 80 sms inviati, "buco" conseguente di 420 dosi senza persone a cui inocularle. L'Asst ha iniziato a chiamare direttamente le persone e i sindaci affinché provvedessero a inviare una lista di persone da contattare, esaurendo così il "buco" che si era venuto a creare e finendo col vaccinare 1.100 persone, di cui 638 con Pfizer e 472 con AstraZeneca. Nel frattempo, però, per via del tam tam sui social network, molti si erano recati spontaneamente all'hub nella speranza di essere vaccinati, creando anche alcuni assembramenti.

Poi si sono diffuse le notizie anche su altre località con lo stesso problema: a Monza e Lecco, in particolare, il disguido ha creato un "vuoto" di centinaia di appuntamenti mancati, appartenenti in questo caso più che altro al personale scolastico. Persone attese ma che non avevano ricevuto la conferma dell'appuntamento e dunque non si erano presentate. All'Asst Lariana erano pronte 700 dosi ma si sono presentati in 16: l'ospedale Sant'Anna ha quindi spulciato l'elenco degli aventi diritto riuscendo a vaccinare circa 300 persone con AstraZeneca.

A Monza, all'Ospedale Vecchio, sabato mattina nessuno si era presentato per ricevere le 400 dosi di AstraZeneca pronte per il personale della scuola. Si è provveduto a contattare le liste relative ad asili, protezione civile e volontari Auser e sono stati anche accolti gli insegnanti che, saputo del disguido, si sono presentati spontaneamente per farsi vaccinare. All'Ospedale Nuovo invece nessun disguido: le inoculazioni di 900 dosi sono partite e andate avanti secondo gli appuntamenti prefissati.

L'affondo politico contro Aria

Se sul fronte dei vaccini il problema è stato quindi risolto con le chiamate d'emergenza, su quello politico la bagarre è stata inevitabile. L'anticipazione nella serata di venerdì 19, giorno in cui si è ricominciato a usare AstraZeneca dopo lo stop precauzionale, con il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati che aveva già ricevuto segnalazioni di mancati sms di conferma: «Alla ripresa delle vaccinazioni con AstraZeneca degli insegnanti nei centri vaccinali il caos è grande. Il sistema di prenotazione di Aria non ha inviato gli sms di conferma e quindi la programmazione delle somministrazioni è saltata», denunciava.

Sabato mattina, di fronte all'esplosione del caos, il capogruppo del Pd al Pirellone Fabio Pizzul ha chiesto ai vertici regionali di spiegare «ai lombardi che cosa sta accadendo con le prenotazioni dei vaccini. Come  ha detto con forza il presidente del consiglio Mario Draghi, non sono più tollerabili i ritardi delle Regioni». «C'è una sola cosa da fare ora: il presidente Draghi, il ministro Speranza e il generale Figliuolo levino subito dalle mani di Fontana, Bertolaso, Moratti e Aria la campagna vaccinale lombarda», ha scritto su Facebook Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione.

La Lega prova a fare quadrato...

La Lega ha tentato una difesa d'ufficio, anche piuttosto stizzita, con il consigliere regionale Emanuele Monti, che è anche presidente della commissione sanità del Pirellone. Il quale ha scelto l'attacco come linea difensiva: «Sono imbarrazzanti - ha dichiarato - le critiche delle opposizioni. Ogni giorno arrivano puntuali e lanciano un allarme nuovo». Poi ha snocciolato i numeri conclusivi della giornata su Monza, Lecco e Bergamo, con il numero di vaccinazioni previsto completato. «Non vogliamo più accettare - ha concluso - la lezioncina da chi ha governato in maniera disastrosa fino a poco tempo fa, causando mesi di ritardo alla macchina organizzativa».

... ma la Moratti "stronca" il sistema

In serata, infine, è arrivato il "colpo di grazia" della Moratti su Aria e sul sistema di prenotazioni, con parole durissime che non fanno che confermare la linea ormai intrapresa dalla giunta: l'abbandono del sistema predisposto dalla centrale acquisti di Regione Lombardia. I termini usati dalla vice presidente della giunta sono ben poco diplomatici e, però, sono forse gli unici che i cittadini lombardi sono disposti ad ascoltare dopo una giornata "campale" come questa.

«L’inadeguatezza di Aria Lombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È inaccettabile!», ha tuonato su Twitter l'ex sindaca di Milano. Una dichiarazione tranchant, che non concede alcuno spazio ad alcuna difesa (d'ufficio o no). Tanto che il consigliere di Azione Niccolò Carretta, all'opposizione, può amaramente commentare: «Moratti una di noi».

Twitter Letizia Moratti contro Aria-2

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