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Coronavirus: 48 alloggi dal Comune di Milano per chi deve mettersi in isolamento ma non ha una casa

L'iniziativa di Palazzo Marino

Nell'ambito delle iniziative per aiutare i cittadini più fragili durante l'emegenza Coronavirus, il Comune di Milano ha messo a disposizione uno stabile di sua proprietà in via Carbonia (Quarto Oggiaro) già destinato all'emergenza abitativa, che verrà utilizzato per le persone che hanno bisogno d'isolarsi a tutela della propria salute e di quella altruii, ma non hanno a disposizione un alloggio.

Si itratta di 48 mono e bilocali. La protezione civile sta predisponendo gli arredi mentre Milano Ristorazione si occuperà di colazioni, pranzi e cene in modo da evitare l'attivazione delle cucne. Attivi all’interno dello stabile anche gli operatori volontari di Emergency, che garantiranno una prima formazione ai gestori oltre a un presidio sanitario di tipo medico/infermieristico. 

Con gli stessi obiettivi, il Comune ha anche avviato un accordo con la Cooperativa sociale La Cordata, con cui collabora già da tempo: a disposizione una quarantina tra camere singole e posti letto, distribuiti tra varie sedi in città e nell’hinterland, a partire da quella di via Zumbini. Potranno servire ad accogliere personale sanitario chiamato a dare il proprio aiuto negli ospedali di Milano, ma anche bambini i cui genitori si trovino ricoverati a causa del Covid-19 e comunque persone in particolari difficoltà abitative. Ai medici e agli infermieri in arrivo a Milano è dedicata anche una iniziativa promossa da una agenza che si occupa di affiitti brevi: decine di proprietari hanno messo a disposizione gratuitamente i loro alloggi.

"I valori che entrano in campo in questo momento - interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti - sono essenziali e fanno la differenza: quella che passa tra una città bloccata e una che, nel bisogno, riesce ad accendere e avviare servizi non previsti ma importanti per mitigare le difficoltà delle persone. Noi facciamo il possibile, partiamo con via Carbonia e, se sarà necessario, metteremo a disposizione anche altri alloggi. Ma è fondamentale la collaborazione di tutti: la disponibilità di Dar Casa e la proposta della Cordata segnano lo spirito con cui Milano sta fronteggiando e gestendo questo momento difficile. Possiamo contare su una città sensibile e solidale che continua a lavorare perché nessuno rimanga solo e questa è una grande fortuna che dobbiamo imparare a condividere". 

Inoltre, i centri per senza dimora attivi nell’ambito del Piano freddo rimangono aperti anche di giorno per permettere a chi non ha una casa di attenersi alle indicazioni del governo e tutelare la propria salute non stando all’aperto. 

Gli ospiti delle strutture che non permettevano una permanenza in linea con le misure di sicurezza sono stati trasferiti in luoghi più adatti che rimarranno aperti fino al 3 aprile, data indicata dai diversi decreti varati dal Presidente del Consiglio dei Ministri. In ognuno dei centri verrà garantito il pasto offerto da Milano Ristorazione ed è in distribuzione un liquido igienizzante prodotto dal Politecnico e messo a disposizione delle strutture comunali. 

È stato anche stato organizzato, grazie alla collaborazione con Emergency, un presidio sanitario nei centri dedicati ai senza dimora, nelle strutture del sistema Siproimi e nei campi rom autorizzati.
I medici della onlus milanese avranno il compito di monitorare la situazione di salute e la comparsa di eventuali sintomi tra gli ospiti, attraverso la misurazione della temperatura corporea e il controllo dell’attività respiratoria. 

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